Ex all’estero. Tachtsidis dai fischi del Bentegodi a titolare contro il Barça

È tornato a casa Panagiotis Tachtisidis. È tornato nella sua Grecia per indossare la gloriosa divisa dell’Olympiacos di Pireo, squadra di calcio meno vittoriosa dei colleghi del basket, ma che in patria rimane comunque un’icona.

D’altronde il buon Taxi aveva indossato in Italia un sacco di maglie dalla storia importante: Genoa, Toro, Roma, Cagliari e per due puntate diverse anche quella dell’Hellas targato Mandorlini. La prima, in Serie B, era stato un trionfo tanto da meritarsi la chiamata della Roma, dove Zeman lo preferiva addirittura a De Rossi. Poi il boemo è stato silurato e il greco spedito al mittente, mentre De Rossi è ancora titolare in giallorosso. Ma questa è un’altra storia.

Il replay di Tachtsidis in gialloblù fu più intricato. Era Serie A, non era un Verona brillantissimo e i tifosi avevano ricordi migliori di quella minestrina che la seconda volta sembrava proprio riscaldata. Qualche fischio, alcuni mugugni e un addio a fine stagione senza rimpianti.

La scorsa estate Taxi è tornato in Grecia. All’inizio ha faticato ad avere spazio come titolare, ma ora sembra aver trovato l’alchimia giusta con l’allenatore ed è stato schierato nell’11 iniziale persino nella gara interna di Champions contro il super Barcellona di Messi. Gara finita 0-0 con una grande prova del 26enne ex gialloblù. Purtroppo per lui, la sua squadra adesso è finita nell’occhio del ciclone per un possibile scandalo scommesse in campionato e rischia pesanti penalizzazioni, ma nel frattempo Tachtisidis si gode il suo momento di gloria.

A Verona ha lasciato il ricordo del suo mancino, del suo fisico statuario, della lentezza nella giocata e del numero 77. Praticamente ha lasciato Büchel, suo alter ego in tutto e per tutto.

D.Con.

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