I voti del mercato estivo del Verona

Gestione del mercato: Voto 4

L’addio polemico di Toni, il granchio preso con Cassano, l’orribile gestione di Pazzini, la mancanza di un portiere da Serie A, i troppi giovani in attacco e l’incapacità di consegnare a Pecchia una squadra completa ad inizio campionato. Tutto questo pesa come un macigno sulla valutazione del mercato di Fusco.

Lungimiranza: Voto 7

Verde, Lee, Kean, Felicioli, Alex Ferrari sono tutti giovani che potranno fare bene in gialloblù. Si tratta di acquisti per il presente ma anche per il futuro. 

Trattative: Voto 6

Tranne Verde e Kean, i giocatori del Verona sono tutti di proprietà o in prestito ma con diritto di riscatto a favore della società di Setti. Di certo da questo punto di vista, la società ha fatto bene, ma poteva fare meglio avendo investito pochissimo. 

Completezza della rosa: Voto 5

La difesa finalmente è stata completata in ogni ruolo. Il centrocampo è organizzato e attrezzato bene in ogni zona. L’attacco invece sembra incompleto, forse anche per le carte di identità dei suoi protagonisti: giocare un intero campionato di Serie A con due vecchie volpi e poi una banda di ragazzini può essere davvero rischioso.

Cessioni: Voto 6

Bravissimo Fusco a piazzare moltissimi giocatori, ma ritrovarsi con tre calciatori fuori rosa e con i loro contratti da pagare almeno fino a gennaio, significa non essere riuscito a completare il lavoro.

Rapporto qualità-prezzo: Voto 8

Setti ha messo a disposizione di Fusco pochissimi soldi. Con le risorse che aveva, il diesse ha portato a Verona giocatori esperti (Cerci, Heurtaux, Caceres), nazionali (Büchel, Ferrari, Verde), giovani dal grande avvenire (Felicioli, Kean, Lee). Magari non c’è il colpo da novanta, ma la rosa del Verona sulla carta è molto più competitiva di molte delle squadre che lotteranno per non retrocedere.

Voto generale: 6

Setti dal suo punto di vista e Fusco dall’altro hanno fatto il minimo indispensabile. Viene consegnata a Pecchia una rosa appena sufficiente. Riuscirà l’allenatore a salvarsi? Potrebbe anche riuscirci, ma con questo gruppo è impensabile fare di più.

Damiano Conati

Federico Messini nasce a Villafranca di Verona il 15/05/1990. Studente in lettere moderne presso l'Università degli studi di Trento. Scrittore e cantautore ha all'attivo due pubblicazioni : "Il gioco degli spiccioli" uscito nel 2013 e "Il doppiatore" uscito nel 2016.

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