Tutti vogliono quello Lee

Un anno per entrare nel calcio italiano, per imparare la lingua, le abitudini, il cibo, lo stile di vita e di allenamento. Poi sul finire della scorsa stagione, Pecchia gli ha dato un po’ di minutaggio e lui ha risposto con discrete prove e un gollonzo nel tempio del calcio, a San Siro.

Poi è arrivata l’estate e per Seung-woo Lee la svolta. Innanzitutto il Mondiale in terra russa con la Corea del Sud vissuto sotto i riflettori. La sua Corea non ha fatto bene, nonostante abbia contribuito all’eliminazione dei campioni del mondo in carica della Germania. Però il piccolo Lee è entrato nei cuori dei tifosi e al ritorno in patria è stato l’unico ad essere applaudito all’aeroporto, mentre i compagni hanno subito pesanti contestazioni.

Poi ecco i Giochi Asiatici Under 23. Vetrina interessante e lasciapassare per evitare la leva militare sudcoreana. La Corea ha vinto, Lee ha segnato parecchio ed è stato probabilmente il miglior giocatore del torneo.

Ora il ct della prima squadra, Bento, lo ha riconvocato per le amichevoli contro Costarica e Cile.

Ma non finisce qui. A gennaio se ne andrà per un mese per partecipare alla Coppa d’Asia e infine arriverà l’estate. C’è interesse intorno al suo cartellino, qualcuno ha già chiesto informazioni, ma la prima parola spetta al Barcellona. Fusco lo comprò un anno fa dai catalani per 1,5 milioni di euro, ma i blaugrana decisero di mantenere il diritto di recompra entro i 2 anni. A giugno la decisione, quindi, ma se Lee farà benissimo anche in gialloblù, come sta facendo in nazionale, è difficile che possa ancora rimanere a Verona. Se il Barça non lo riscatterà, l’Hellas potrebbe avere tra le mani l’anno prossimo un talento assicurato, oppure una plusvalenza certa. Nel frattempo la speranza è che possa davvero fare bene nella squadra di Grosso.

Damiano Conati

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