Al bar dello Sport. 4 ciacole sulla Serie A

Diceva il saggio al bar dello Sport: “Ghe stagioni che le comincia mal e le finisse peso”. È proprio il caso del Cagliari che perde anche lo scontro diretto col Toro e inizia a vedersela brutta per davvero. -5 dalla salvezza, ma soprattutto 10 sconfitte e un pareggio nelle ultime 11 partite, con l’ultima vittoria che è stata proprio contro il Verona in Coppa Italia il 25 novembre. Una vita fa. Di Francesco, fresco di rinnovo contrattuale, ora è seriamente vicino all’addio. Anche perché avrebbe una squadra da ottavo posto.
Ieri si sono salvate Torino e Fiorentina che allontanano qualche spauracchio, mentre lo Spezia sa che ha ancora molta strada prima di sentirsi salvo.
Oggi tre partite. Lazio-Samp alle 15 interessa al Verona. “L’Europa no l’è mia ala nostra portata“, diceva il saggio. Ma sia la Lazio, 7° a 40, che la Samp, 10° a 30, per l’Hellas è meglio se fanno meno punti possibili, perché “sognar no costa gnente“. Diciamo 1 a testa dai e poi si vedrà.
Alle 18 c’è la colonia genoana dell’Hellas a Marassi, mentre alla sera un derby emiliano scoppiettante: Sassuolo-Bologna. I neroverdi in classifica sono oggi i principali avversari del Verona. Il saggio direbbe: “Mi ghe tegno al Bologna“, ma anche un pareggio non è da buttare.
Domani quattro partite. Si inizia a mezzogiorno con un drammatico Parma-Udinese: meglio se i friulani non si avvicinano troppo al Verona. Alle 15 il derby scudetto della Madonnina e alle 18 Atalanta-Napoli che probabilmente interessano pochissimo al Verona, a meno che Juric non voglia credere in un crollo inaspettato dei partenopei in ottica europea, ma i valori in campo sono troppo diversi anche solo per permettersi di pensare ad una cosa simile. Poi si chiude con la Roma che deve andare a vincere a Benevento. Il monday night è uno scontatissimo Juventus-Crotone, dove il Verona tiferà solo per l’ammonizione del diffidato Danilo.
Comunque vedere tra i convocati di oggi Silvestri e Zaccagni, recentemente chiamati da Mancini, sentire il cittì parlare bene di Lovato, Dimarco e Faraoni e poi ancora sapere di avere Lasagna, Sturaro e Benassi già abituati all’azzurro, rievoca antichi ricordi, quando il Verona vinceva dappertutto e il saggio dello bar dello Sport canticchiava “Oio minerale, par bater el Verona ghe vol la nasionale!”.

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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