di Michele Coratto
Vediamola al contrario: il Milan ferma sul pareggio l’Hellas. Al diavolo i rossoneri. Gli uomini di Mihajlovic sbarrano la strada alla truppa scaligera, arrivata in terra meneghina con intenzioni belligeranti. Il Verona ha giocato. Eccome se ha giocato. Il braccio di ferro e’ rimasto per larghi tratti in equilibrio e i rossoneri hanno fatto fatica. Altroché se ne hanno fatta. Perciò non mi posso sbagliare se a buon diritto ritengo che siano gli uomini del “baffo di Aquileia” a tornarsene a casa con il trofeo della consolazione: il pareggio. L’orgoglio profuso dalle undici maglie gialloblu’ in campo permette di mantenere la necessaria serenità. Ieri in terra straniera Santa Lucia non poteva fare di più…
Ha ragione Del Neri quando asserisce che è evidente la crescita della squadra. Ed è soprattutto confortante quando rassicura rivelando di ambire ad agganciare quanto prima l’ultimo vagone delle pericolanti per la permanenza nella massima serie. Bravo Mister. Davvero bravo. Meriti di farcela. Così come lo meritano i tifosi, ieri assenti sugli spalti ma mentalmente sintonizzati sulle frequenze gialloblu’. Il conforto arriva direttamente dalle statistiche della gara con i rossoneri che in casa cercavano vendetta. Il vulnus di Carpi bruciava ancora e il Milan voleva a tutti i costi soverchiarci. Sintesi: Mihajlovic ha fallito, Del Neri no. Dopo la sconfitta con l’Empoli tutto sembrava maledettamente cupo e la complicata trasferta di San Siro non prometteva niente di buono. Ma i ragazzi gialloblu’ sono riusciti a spezzare l’anatema uscendo dall’arena lombarda invitti. I “Patti del Pompiere” sono distanti. Oggi si giura al Meazza, Scala del Calcio, con un nuovo e più credibile allenatore. Ora la prima compagine cittadina si è davvero fatta squadra. Del Neri come “extrema ratio”. E con lui un gioco che se continuera’ ad esondare e a riversarsi sugli avversari, farà diventare meno difficile la rincorsa per riprendere il gruppone e tornare in linea di galleggiamento. Abbiamo un allenatore con idee chiare e che trasmette positività. È il momento di insistere per sgombrare il cielo dalle nubi plumbee dell’ultima posizione di classifica.