Amarcord Sogliano

Un’ovazione di tifosi scaligeri ha accolto le dimissioni del diesse Sogliano dal Carpi. Sui Social sono apparse nutrite attestazioni di stima che chiedono a gran voce il suo ritorno in gialloblù. D’altronde non c’è da stupirsi. Sean è uomo vero. Di fronte all’esonero di Sannino (che tanto male non aveva fatto – 4 punti in 5 partite, frutto di una vittoria, un pareggio e tre sconfitte) ha preferito dimettersi. Da dirigente responsabile ma soprattutto uomo coerente, ha rinunciato agli emolumenti di Patron Bonacini e ha interrotto il rapporto di lavoro con la società biancorossa. A Verona un dirigente mai dimenticato. Spesso rimpianto nonostante dal suo addio siano trascorsi solo pochi mesi. Un abile professionista capace di compiere operazioni di mercato vantaggiose con pochi denari. Nei suoi recenti trascorsi sulle rive dell’Adige si ricordano più le scommesse indovinate che le “bidonate” prese. Certo, qualche cantonata l’ha subita anche lui. Ma gli si perdonava tutto. Sincero nei rapporti ed onesto nelle dichiarazioni, di Sogliano resta l’eleganza e il garbo nell’epilogo della sua esperienza all’Hellas. Un’uscita di scena senza polemiche, accompagnata come sempre dall’umile profilo che lo contraddistingue. Un valido compagno di viaggio che ha proficuamente inciso sul club di via Belgio, oggi diversamente impelagato nelle sabbie mobili delle ultime posizioni..

M.C.

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