Bigon non batte un colpo (di fine mercato)

Il tifoso dell’Hellas ha imparato a conoscere Sogliano anche grazie ai colpi last minute: il primo anno a Verona portò il 31 agosto 2012 tre grandi colpi Bojinov, Cacciatore e soprattutto Daniele Cacia. L’anno successivo, il 2 settembre, sempre ultimo giorno di mercato estivo, ecco arrivare in gialloblù: Donadel e il miglior acquisto dell’era Sogliano Juan Manuel Iturbe. Arriviamo al 1 settembre 2014 e scopriamo che all’ultimo respiro, l’ex diesse scaligero porta a casa Brivio e il campione ormai 32enne Saviola.Oggi l’Hellas ha come direttore sportivo Bigon. Andiamo a vedere quanto è legato all’ultimo giorno di calciomercato, ripercorrendo le sue stagioni da direttore sportivo al Napoli.

Nel suo primo anno, il 31 agosto 2010 non compra nessuno e preferisce cedere i giocatori ormai fuori rosa. L’anno successivo piazza colpi in tono minore e riesce a cedere negli ultimi giorni Quagliarella alla Juve, dopo un lungo tormentone estivo. Nel 2012 e nel 2013 nulla di eclatante, come pure nel 2014 quando piazza solo qualche giocatore minore in uscita (vedi Donadel al Verona). Infine nell’ultima annata, quella della disgraziata eliminazione del Napoli dai preliminari di Champions, il buon Bigon si limita a qualche cessione illustre, ma di giocatori ormai ai margini (Dzemaili e Pandev) e a chiudere l’affare David Lopez con l’Espanyol.

In pratica, se il tifoso gialloblù si era abituato ai botti di fine mercato con Sean Sogliano, adesso con Riccardo Bigon farebbe bene a non avere aspettative. Per lui le squadre si costruiscono in luglio e l’ultimo giorno di mercato serve solo per i ritocchi. E forse per chi deve allenare, è meglio così.

 

Damiano Conati

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