Bigon: “Non è il momento di cercare un colpevole”

Le dichiarazioni del Direttore Sportivo Riccardo Bigon, rilasciate durante la conferenza stampa tenutasi nella sala stampa dello ‘Sporting Center’ di Peschiera.

UNA SCELTA PONDERATA

«La riconferma del mister? La scelta è maturata valutando i fatti, quelli che abbiamo avuto negli anni passati e in questi mesi. Mandorlini ha dimostrato con i fatti e col lavoro sul campo quello che ha fatto e che può dare alla squadra. Siamo consapevoli della difficoltà del momento che non ci rendono contenti, ma sappiamo che abbiamo le chances di uscirne appoggiandoci al lavoro quotidiano per arrivare al risultato finale. Nessuno lavora per sè stesso ma per il bene del Verona, questa scelta è dettata dalla filosofia che dice che il lavoro paga e siamo convinti che pagherà anche quest’anno. Prima lavoriamo, poi valuteremo a bocce ferme».

 

NIENTE CACCIA ALLA STREGHE, ORA SI LAVORA

«Io sono molto autocritico, spesso anche troppo, normale che ci siano delle responsabilità, ce le assumiamo tutti. Chi non fa non sbaglia, mentre chi non sa fare spesso parla. Credo che la cosa fondamentale oggi non sia cercare un colpevole, ma arrivare all’obiettivo finale, la salvezza e ci dobbiamo andare tutti uniti, e lo dico, sai chiaro, non per scrollarmi di dosso le responsabilità. Nel calcio la fiducia è incondizionata fino a domani, per tutti e per me in primis. Ho intenzione di stare qui tanti anni ma so che la fiducia è a tempo, oggi sarebbe troppo facile trovare un colpevole nel solo Mandorlini. Ora tutti, all’interno e all’esterno, dobbiamo stare uniti e lavorare insieme, forti delle competenze e qualità di ognuno, consapevoli delle difficoltà. Se abbiamo contattato altri allenatori? Ci sono arrivate molte candidature spontanee, anche diverse rispetto ai nomi che ho letto in questi giorni. Questo ci fa capire che Verona è una buona piazza, nessuno vorrebbe venire qui se la squadra fosse già data per spacciata. Siamo riconosciuti come un Club serio, con una tifoseria tra le più importanti del panorama italiano. Io non ho contattato nessuno, vogliamo uscire tutti insieme da questa situazione».

 

ALL’ALTEZZA DELL’OBIETTIVO

«Un commento alla rosa? Se la prendiamo al 31 agosto vorrei vedere chi non direbbe che non è adeguata all’obiettivo del Verona. Il mercato di gennaio? Siamo pronti ad intervenire nel caso ce ne fosse bisogno. Viviani? L’anno scorso ha avuto problemi alla caviglia, poi ha avuto sfortuna, la pubalgia non è prevedibile, anche il Milan deve fare i conti con lo stesso problema che affligge Balotelli, Sfiammare al 100% una pubalgia è difficile. Stiamo parlando di un calciatore con 31 presenze al Latina lo scorso anno, con 8 gol e molti assist all’attivo. Aveva un problema alla caviglia e lo sapevamo, poi gli è venuta la pubalgia. Ricordiamo che Viviani era quasi accasato al Palermo, aveva fatto le visite anche da loro. E anche in questo caso non c’era stato alcun sentore. La pubalgia è una problematica subdola che può ripresentarsi anche se in un primo momento sembra passare. Proprio per salvaguardare questo investimento importante abbiamo cercato di risolvere il problema per andare avanti. Pazzini? Anche in quel caso ad agosto ho sentito tanti complimenti per Giampaolo, mentre adesso si dice che è troppo vecchio».

 

LA GESTIONE DEGLI INFORTUNI

«Se gli infortuni sono stati gestiti bene? Abbiamo 5 realtà convenzionate nel territorio veronese alle quali ci appoggiamo costantemente, poi una serie di strutture esterne specializzate che utilizziamo a spot a seconda della situazione. Senza scendere nel caso specifico, è normale che per avere ulteriore pareri senti anche altri consulenti oltre ai dottori in loco, soprattutto per le visite specialistiche. Il caso di Ionita è particolare, prima ha avuto un’ernia addominale a destra che è stata curata, poi il problema si è riproposto a sinistra ma non c’è correlazione tra i due casi, non si tratta di una ricaduta. Tutti gli infortuni che abbiamo avuto sono stati curati e risolti, come nel caso di Hallfredsson. Poi c’è il problema alla caviglia di Pazzini, un altro infortunio subdolo. Giampaolo aveva dolore ma non c’era nessuna frattura, abbiamo consultato diversi specialisti per avere un quadro chiaro della situazione. L’anno scorso ci sono stati molti infortuni a livello muscolare, quest’anno varie situazioni, quindi è difficile e inutile trovare una causa comune a tutto ciò. Con lo staff medico ho valutato la lista degli infortuni, non è mai successo che capitassero tanti problemi tutti insieme. Non ci abbattiamo, non siamo morti, abbiamo dei problemi e non facciamo finta di non vederne».

Fonte: hellasverona.it

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