Un nuovo lutto ha colpito il calcio italiano: se ne va uno dei suoi grandi protagonisti, i tifosi non trattengono le lacrime
Il mese di agosto si è concluso con una notizia davvero terribile per tutto il calcio italiano che ha dovuto dire addio a quello che è stato uno dei grandi protagonisti della sua storia, lasciando i tifosi del tutto senza parole.
In particolare ad essere stato scosso dalla notizia è stato il mondo del calcio friulano che, nel weekend appena trascorso, ha pianto la scomparsa di uno dei suoi uomini di spicco, vale a dire Mario Martini. A lungo presidente della FIGC del Friuli Venezia Giulia, Martini è deceduto all’età di 87 anni lasciando un vuoto incolmabile nel calcio friulano, rimasto attonito per uno dei dirigenti che più hanno fatto la storia sia per il Friuli che per il calcio italiano in generale.
A dare l’annuncio della sua scomparsa è stata la figlia Donatella che, nel corso dell’intervista rilasciata a Messaggero Veneto, ha fatto sapere come le condizioni di salute del padre fossero peggiorate negli ultimi giorni. Tuttavia, Martini non ha mai voluto essere ricoverato in ospedale ed il suo unico desiderio è stato quello di continuare a guardare partite di calcio come raccontato dalla figlia. L’ex presidente della FIGC regionale è deceduto nella serata di venerdì e lo ha fatto continuando a seguire quella che era la sua passione.
Calcio italiano in lutto: addio al rivoluzionario presidente Mario Martini
Mario Martini è stata una delle figure più rivoluzionare per il calcio friulano ed il calcio italiano in generale. Fin da quando divenne presidente della FIGC del Friuli Venezia Giulia, Martini mise in atto tante rivoluzioni che hanno contribuito a cambiare il sistema calcio nel suo piccolo, tant’è che in molti lo ricordano come un innovatore, come ad esempio Renzo Brunelli, suo successore alla presidenza.
Al Messaggero Veneto, Brunelli ha raccontato come a Martini gli debba molto: “Fu lui a farmi entrare in Federcalcio quando ho lasciato il mio impegno all’Unione sportiva Pro Fagagna. Mi disse che mi voleva in squadra e mi portò nel direttivo. Era un grande lavoratore e un innovatore, ha realizzato diverse iniziative interessanti per un calcio migliore. Ha dato molto a tutto il mondo del calcio, che ha saputo svecchiare” ha ricordato commosso.
Brunelli è stato solo uno dei tanti a ricordare l’onestà, la passione e la dedizione di Martini durante tutta la sua carriera come dirigente e ciò basta a far capire quanto il calcio italiano abbia perso con la sua morte che ha lasciato tutti senza parole.
