Luca Ceccarelli, difensore gialloblù dal 2008 al 2013 e oggi tesserato della Virtus Entella, prossimo avversario dell’Hellas Verona, ha rilasciato un’intervista esclusiva alla nostra redazione:
Uno scherzo del destino non scendere in campo lunedi sera al Bentegodi?
“Sì, un destino beffardo. Non sono mai stato un calcolatore, altrimenti non sarei sceso in campo martedì sera nel recupero. Mi pesa non tornare allo stadio, respirare il profumo dell’erba, rivivere emozioni e ricordi grandissimi. La realtà è che cerco di non pensarci. La gente di Verona mi dimostra il suo affetto sui social, e ogni volta che ritorno in città. Peccato non essere in campo lunedi”.
Dopo il tributo che il Bentegodi ha riservato a Mimmo Maietta e Moras, poteva essere il tuo turno…
“Mi spiace perdere l’applauso del pubblico gialloblù. Loro mi sono sempre stati vicino, chiaro che ricevere un grande applauso dallo stadio sarebbe stata una emozione incredibile, una botta incredibile ricevere cosi tante emozioni tutte insieme”.
Che partita sarà Verona – Virtus Entella?
“Per noi sarà una partita difficilissima. Nonostante l’Hellas non stia attraversando un bel periodo, e i risultati siano un po’ in calo per noi sarà quasi proibitiva. Vengono poi da una sconfitta nel derby, e la voglia di fare bene sarà massima. Dall’altra parte noi stiamo cercando di preparare al meglio la gara, dobbiamo dare il massimo per arrivare a Natale con più punti possibili”:
Che squadra è l’Entella?
“Siamo un gruppo con un bel mix di giovani e giocatori esperti. Ci sono persone che hanno vinto campionati, gente che da tanti anni conosce il torneo di Serie B e giovani che hanno voglia di fare bene e di mettersi in mostra. Siamo partiti bene, e le cose sono andate molto bene fino ad ottobre, poi qualcosa abbiamo pagato. Dobbiamo e vogliamo fare bene, anche perché la scorsa stagione abbiamo concluso il campionato con 64 punti, a -1 dai play-off. Il nostro Presidente ha come obiettivo la salvezza, ma ciascuno di noi vuole fare e dare il massimo, puntando ai play off”.
Il tuo ricordo di Verona?
“Eccellente, d’altronde per tanti anni sono stato protagonista. Sono arrivato la stagione successiva ii playout per scendere in C2, e in 5 anni abbiamo riportato in alto l’Hellas. Appena posso ritorno sempre a Verona, almeno due o tre volte l’anno”.
La scorsa estate il tuo nome era stato accostato nuovamente al Verona…
“Si è vero, il mio nome era stato accostato all’Hellas, ed è normale che questo possa succedere. La realtà è che la società aveva un’idea diversa, e ha deciso di puntare su altri giocatori. Ad un certo punto però ci ho creduto anch’io in un possibile ritorno”.
Però potrebbe ancora succedere che chiuda la carriera a Verona?
“Certo, e sarei un bugiardo a dire che non ci spero. Sono professionista da 16 anni, di cui 5 li ho passati all’Hellas. Sono stati per me i più importanti. In futuro non si può mai sapere, io sono però contento perché andato via da Verona ho sempre giocato, dimostrando di starci in questa categoria. Spero che il Verona torni dove merita!”
Ti aspettavi il Verona primo in classifica?
“Onestamente sì. Già quest’estate sapevo che stavano lavorando al meglio per allestire una squadra competitiva. Hanno tenuto i giocatori della scorsa stagione che avevano voglia di riprendersi quello che non era andato bene. É arrivata gente nuova importante, creando un gruppo importante e solido”.
Come spieghi il calo delle ultime giornate?
“Credo sia fisiologico a seguito di un inizio di stagione importante. L’Hellas ha avuto un impatto importante sul campionato. La serie B é dura, e anche se ti chiami Hellas Verona nessuno ti regala niente. In B é normale avere dei periodi di appannamento, li hanno tutti. L’importante é limitare il più possibile i danni, mantenere la forza del gruppo, e assieme ai tifosi superare questi periodi”
Quando una difesa subisce tanti gol é solo colpa del reparto arretrato?
“La colpa non é mai solo della difesa. Per carità in certi casi la lettura sbagliata di un difensore può fare la differenza, ma é sempre tutta la squadra che deve lavorare. Se un gruppo é bravo davanti e fa tanti gol, deve essere equilibrato e bravo nel gestire altrettanto bene la fase difensiva. Fondamentale non perdere mai l’equilibrio, e continuare a lavorare di squadra. É un po’ come quando una squadra non segna, la colpa non é solo degli attaccanti, ma anche degli altri reparti che magari difendono bene ma non aiutano davanti”
Non sarà facile marcare Pazzini lunedì per il tuo sostituto..
“Marcare il Pazzo non è mai facile, non lo sarebbe stato nemmeno per me. Lui é uno che ti risolve la partita. Si è calato molto bene nella categoria dopo tanti anni di Serie A. Lui é un bomber, se é in giornata fa la differenza”.
Cosa pensi della retrocessione dello scorso anno?
“Non lo so. Ci sono state difficoltà sin dall’inizio, soprattutto legate alle assenze per infortuni. Quando ti manca gente a cui era abituato come Toni, diventi fragile, perdi certezze. Sono state una serie di conseguenze che hanno portato il Verona in B, ma spero che ora possano tornare nel posto in cui meritano di stare”
Una brutta stagione in tutti i sensi, compreso l’esonero di Mandorlini, tuo ultimo tecnico al Verona..
“Si stava concludendo un ciclo. É normale, nella vita, nello sport, a volte devi fare delle scelte anche pesanti. In 5 anni il mister ha fatto e dato moltissimo. Verso la fine magari non ha più avuto la forza di dare la scossa alla squadra, che é sempre stato uno dei suoi punti forti. Forse era inevitabile allontanarlo. Forse io avrei fatto scelte diverse prima, é un peccato sia finita così. Mandorlini per quanto fatto meritava un arrivederci diverso”.
Mister Pecchia?
“Non lo conosco, mi hanno parlato molto bene del diesse Fusco. Mi hanno detto che é una brava persona, che lavora bene. Ha scelto un allenatore giovane alla prima esperienza da solo, che probabilmente lo rispecchia. La gente giovane può fare bene e fare la differenza. Se resteranno uniti faranno grandi risultati”.
Stefano Pozza