35% Resta al Verona.
Up. È a casa sua. Amato dall’ambiente, in perfetta sintonia con il direttore sportivo, carta bianca su molte decisioni. La famiglia spinge per restare. In società sono presenti tutti i collaboratori che lui stesso ha scelto o consigliato. 5% in più perché c’è un contratto scritto per altri due anni.
Down. L’Hellas è una macchina che si autosostiene. Circolano pochi soldi e pochi progetti a lungo termine. Poche ambizioni, se non i conti ok e la salvezza come unico, fondamentale obiettivo.
30% va a Cagliari.
Up. Più soldi per lui e per il mercato. Pieni poteri su tutto l’ambiente, compreso il settore giovanile. Ambizioni importanti. E infine la possibilità di trasferire la barca a vela dalla Croazia alla Sardegna.
Down. Ambiente nuovo, con tutto da ricostruire. Famiglia lontana da Spalato e dalla figlia che studia a Milano. Tanti, troppi, fallimenti negli ultimi anni.
30% va al Torino.
Up. Stipendio esagerato, il doppio di quello che guadagna oggi. Ambizioni alle stelle, come pure le possibilità economiche di investimento sul mercato.
Down. Vagnati è molto presente nelle decisioni societarie e non c’è carta bianca per Juric. Cairo non è presidente paziente e non sempre sta al proprio posto. Ambiente nuovo e sicuramente non semplice da gestire. Assomiglia terribilmente al mondo Genoa già vissuto da Juric.
5% altro. Firenze, Sampdoria, una nobile ambiziosa di B o all’estero. Ci sono altre idee intorno al mister, ma oggi nessuna lo convince e i contro sono molti di più dei pro. Non è detto però che nelle prossime ore possa arrivare una nuova importante tentazione.
Cosa sceglierà Ivan? Tra qualche giorno lo sapremo.
Damiano Conati