di Stefano Pozza
Non amo fare confronti, è molto difficile farli, e spesso il cuore può essere determinante per mancanza di obiettività.
I risultati sono un dato inconfutabile, e i sette punti nelle ultime cinque partite parlano chiaro. L’arrivo di mister Del Neri è stato provvidenziale. Chissà cosa succederà da qui a maggio, ma questo Verona mi piace.
Ci basta guardare le conferenze stampa post gara per capire che siamo nelle mani di una persona preparata.
È un piacere sentire Del Neri parlare di calcio. Idee chiare, obiettivi concreti (speriamo realizzabili) ed una tranquillità disarmante propria di chi è abituato a lavorare. La speranza si è finalmente accesa in noi, servirà si un miracolo, ma è come se quel sogno lo potessimo far avverare. Parlare di sfortuna, piangersi addosso, giudicare gli arbitri e farsi compiangere non serve a nulla. La parola d’ordine è sudare. Prima di tutto la cura della parte atletica, fondamentale in serie A. Secondo aspetto prendere consapevolezza dei propri punti deboli per poi migliorare, ma anche delle nostre forze che devono via via diventare certezze. Infine il recupero dei giocatori che possono fare la differenza. “Il calcio è fatto per fare gol”. Una frase per molti banale, ma per noi fondamentale. Per troppe partite abbiamo pensato solo a difendere, sottoponendoci a goffe barricate troppo facili da abbattere. Non sappiamo ancora quale sarà la nostra sorte, ma quel che è certo è che venderemo cara la pelle. La società ha fatto la scelta giusta, forse in ritardo, ma sappiamo che Del Neri deve essere il nostro punto di partenza. “Vinceremo vinceremo vinceremo il tricolor”, perché per noi veronesi partite come quelle di oggi ci ricordano quella cavalcata, l’ultima favola e miracolo calcistico italiano.