Fate largo ai giovanotti de sta Roma bella

Faraoni, Berardi, Frabotta, Cancellieri, Caprari. Il primo di Bracciano, splendida cittadina medievale in provincia di Roma, 40 km sopra la capitale, affacciata sul lago. Poi c’è Berardi: lui è romano de Roma. E loro due sono i laziali: una dozzina di anni a testa nelle giovanili biancocelesti e per Berardi quella semifinale del suo ultimo campionato Primavera nel 2012 contro i nemici giallorossi in cui da migliore in campo regala la finalissima alla sua Lazio (poi persa con l’Inter).

Poi c’è Frabotta. La sua storia è diversa dagli altri perché è vero che è romano de Roma pure lui ed è cresciuto a pane e calcio nel quartiere Tuscolano, nella celebre Scuola calcio Consalvo, per poi continuare nel Savio, società del quartiere Prenestino-Labicano, ma la sua carriera non esplode in capitale. È il Bologna a notarlo e a portarlo in Emilia di 15 anni, merito di quel genio di Pantaleo Corvino, ed è da fuori Roma che Frabotta diventa un calciatore professionista.

Infine ci sono i due romani, romanacci, romanisti ed ex giallorossi. Uno ha ancora il sangue giallorosso a fior di pelle, ha appena lasciato l’Urbe e vi conserva amici e parenti. Matteo Cancellieri, dopo aver mosso i primissimi passi alla Polisportiva De Rossi, ha intrapreso tutta la trafila nelle giovanili della Roma, per venire alla fine ceduto a titolo definitivo al Verona nell’affare Kumbulla. L’altro è invece il maggior talento che può mettere in mostra la banda di Tudor oggi, quel Gianluca Caprari che la Roma ce l’ha proprio nel cuore. Iniziò a giocare nei quartieri della capitale, nell’Oratorio del Borgo Don Bosco, per due anni, per poi passare all’Atletico 2000, allenata dal padre, in cui giocò per quattro anni. Arrivato in giallorosso all’età di un pupetto, con il sogno di emulare le gesta di Francesco Totti, Caprari riuscì nell’impresa di rendersi protagonista ancor prima di debuttare con la prima squadra. Infatti, c’è anche la sua furbata sul gol di Amantino Mancini contro il Palermo nel gennaio 2008: Caprari, da raccattapalle 15enne, posizionò velocemente il pallone sulla bandierina dei siciliani, propiziando il calcio d’angolo che sorprese i rosanero. L’episodio fece infuriare l’allora presidente del Palermo, il compianto Maurizio Zamparini, e fu riconosciuto anche dal tecnico Guidolin, che rimproverò i suoi per la scarsa attenzione dimostrata sulla furbata del giovane giallorosso. Comunque il Caprari giocatore con la Roma ha vinto lo Scudetto Primavera 2011, insieme a due ex gialloblù come Verre e Viviani. A differenza degli altri romani che oggi giocano nel Verona, Caprari è anche riuscito a debuttare con la maglia della squadra della sua città, nonostante sia accaduto soltanto in una manciata di occasioni, debuttando comunque in tutte le competizioni, compresa la Champions.

Oggi questi cinque romani si stanno preparando per tornare dove sono cresciuti: per qualcuno di loro avrà il sapore del derby, per gli altri il profumo di casa, magari misto a qualche rimpianto di troppo. Ma il loro presente si chiama Verona, la piccola Roma. Che anche grazie a loro, piccola non lo è più e forse è davvero arrivato il momento di dimostrare ai romani cosa di sono persi.

Foto: instagram Alessandro Berardi

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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