Gilberto vola! Ma in Brasile dicono di lui..

di Damiano Conati

Dopo l’ottima impressione destata al suo debutto in maglia gialloblù, il terzino brasiliano Gilberto è finito sotto i riflettori di stampa e tifosi. Abbiamo intervistato il nostro esperto di mercato brasiliano Pedro Gomes Viana, tecnico a São Luis do Maranhão e già collabotore del Sampaio Correa, società di Serie B brasileira.

“Cosa dire di Gilberto? Che è un terzino destro di spinta, che è forte fisicamente e che non è un cattivo acquisto”.

Non mi sembri entusiasta. Cosa non va in lui?

“Vi faccio io una domanda. Il Verona cercava un terzino stile brasiliano o italiano? Perché se volevate ligio alla tattica come desiderate di solito, avete sbagliato giocatore. Gilberto non difende, è tatticamente disordinato e non è ligio agli schemi di squadra. Pero’ ha una forza fisica prorompente, forse esagerata per il suo ruolo. E alle volte usa la sua tecnica con eccessiva irriverenza”.

Insomma, hai delle perplessità… In ogni caso non si tratta di uno qualsiasi: ha indossato le storiche e gloriose maglie del Botafogo e dell’Internacional oltre che aver giocato in ogni selezione giovanile verdeoro…

“Infatti merita il successo senza dubbio; Gilberto è poco disciplinato ma rappresenta un sicuro talento. Anche se io come allenatore farei fatica con uno come lui in squadra. Ma per il Verona, alla ricerca di un terzino destro di spinta, bravissimo a saltare l’uomo e efficace nei cross, e’ l’elemento giusto. Ha qualche lacuna in fase difensiva ma possiede grande forza fisica ed entusiasmo. Senza contare che poi un bravissimo tecnico come Delneri potrà migliorarlo con maestria”.

Qual è la caratteristica principale di Gilberto? 

“Andare sul fondo e crossare senza dubbio. E ci riesce spesso, perché è funambolico nei dribbling, ha tecnica di base sopraffina e potenza nelle gambe. È pericoloso quando si accentra palla al piede e la passa rasoterra all’attaccante che taglia in area: una caratteristica che qui in Brasile faceva brillare spesso”.

Farà bene a Verona? 

“Secondo me è arrivato nel momento e nella squadra giusta. Perché il Verona non ha niente da perdere e può permettersi di lasciarlo libero di spaziare e agire come vuole. Con Paulo Sousa a Firenze ha fatto fatica perché la troppa tattica non fa per lui. Se l’ambiente lo fa sentire importante e lui è lasciato libero di correre, allora ne esce un grande giocatore, a volte irriverente, a volte fuori posizione, soprattutto in difesa, ma un vero talento”.

Foto: Hellas Verona F.C.

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