Girmi

di Massimo Recchia 

Era un’utopia credere negli anni 60 che si potesse mescolare, ed in fretta, tutta la frutta avanzata che stava marcendo. Un bibitone con banane, arance, mele, pere, uva, limone e zucchero che nelle case italiane veniva ambito dagli scolari dopo lo studio. Ma chi lo avrebbe pensato? Il Girmi! Eccolo lì, il frullatore elettrico. Tutti lo abbiamo avuto in cucina, e che soddisfazione sentirne il rumore assordante. Parallellando, perdonate il termine, ipotizziamo di far partire un nuovo campionato oggi. 12 gare secche: Udinese, Sampdoria, Fiorentina, Carpi, Bologna, Napoli, Frosinone, Empoli, Milan, Sassuolo, Juventus e Palermo. 

Via si parte, tutti nel frullatore dove il primo scopo è non disperdere il proprio sapore, la propria identità di frutta. Se fosse ciò limone e zucchero avrebbero il sopravvento. Il Verona visto e constatato, suffragato dall’acidita’ del limone, dal tasso zuccherino superiore a qualunque altra frutta rimane al mescolio delle 12 future lame roteanti l’unico ingrediente del frullato che timbrera’ il bibitone definitivo maggiolino. 

Alla faccia del diabete. 

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