Forse è solo una questione di decibel? Oppure di latitudine? A volte ti chiedi se gli ispettori federali all’opera al San Paolo di Napoli fanno lo stesso lavoro di quelli che lavorano al Bentegodi di Verona. Qui, questi anonimi 007, sentono gli insulti razzisti di tremila fedelissimi gialloblù – chissà come avranno fatto a essere così precisi, li avranno contati uno a uno – al milanista Muntari e il giudice sportivo squalifica la Curva Sud per un turno. Là, sotto il Vesuvio, trentamila cantano in coro «Mandorlini figlio di p…» e nessuno si accorge di nulla. Qui ci sono i video che confermano che non ci sono stati insulti razzisti, là ci sono audio che non lasciano dubbi, visto che, almeno quattro volte nella ripresa, si sono levati i cori contro Mandorlini. E, allora, perchè non sono stati sanzioni i napoletani? I tifosi gialloblù non possono dimenticare che, nel 2010, l’Hellas è stato multato di 1500 euro per offese dei propri sostenitori a Remondina, allora allenatore del Verona. Ci piacerebbe sapere cos’è successo. Nessuna malafede, per carità. Forse gli 007 non hanno sentito nulla perchè anche loro mettono le cuffie come Raffaele Auriemma, lo speaker dello stadio. Però, a dire il vero, fanno due mestieri diversi.
Fonte: L’Arena