I tre fotogrammi del fine settimana gialloblù

Il Verona debolissimo visto a Genova stavolta aveva anche preparato la partita dal punto di vista mentale, e non è arrivato deconcentrato o con la testa altrove, anche senza il ritiro.

Però si è scontrato contro la forza d’urto della fortissima Sampdoria, che ha evidenziato terribilmente le lacune della rosa gialloblú. Non si salva nessuno dell’Hellas, nemmeno il portiere paratutto.

Primo fotogramma va proprio a Nicolas. Tra i pali è invincibile e sarebbe da 8 in pagella, poi però guardi il capitolo uscite e vedi che non ne azzecca una ed è sempre indeciso e allora abbassi di un voto o due. Poi vai a vedere la gestione della palla con i piedi e trovi il disastro. Sbaglia tutti i rinvii, regalando anche due occasioni d’oro alla Samp. A tratti è persino sconcertante. Come la squadra ostinata ad usarlo come regista arretrato. E il voto va sotto la sufficienza.

Secondo fotogramma dedicato a Valoti. Quando un trequartista dai piedi buoni viene obbligato a fare l’incontrista, si può impegnare, ce la mette tutta, ma non ce la può fare. Non è il suo ruolo, è spaesato e lascia il compagno di reparto da solo contro tutti. Così anche Büchel, che con Zuculini al suo fianco aveva raggiunto un ottimo livello tattico ed era piaciuto, adesso non sa più che pesci pigliare e risulta negativo. Non è colpa di Valoti, ma è l’ostinazione di chi in panchina è convinto che il calciatore moderno deve essere capace di fare tutto. Non è vero. E la dimostrazione arriva da un ragazzo 24enne, intelligente, colto, educato e mai fuori luogo.

Ultimo fotogramma agli attaccanti. È assurdo come il Verona giochi con due terzini che sarebbero esterni d’attacco, con un incontrista che sarebbe un fantasista, tre mezzepunte e un centravanti e in due partite non sia riuscito a fare mezzo tiro in porta. Con una squadra più offensiva di Zemanlandia, a stento si supera la metà campo. Qualcuno ci spieghi dove sta l’errore.

D.Con.

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