I tre fotogrammi del monday night gialloblú

10 sconfitte su 15 partite, 6 nelle ultime 7, di cui molte con pretendenti alla salvezza.

Nessun allenatore al mondo resterebbe saldo al timone della squadra.

Il Verona ha dichiarato di voler perseguire il modello Crotone dell’anno scorso, la cui marcia fu molto simile a questo Hellas: quindi Pecchia saldo come Nicola un anno fa.

Tutti si augurano lo stesso risultato finale, anche se al momento c’è scoramento, delusione e un ambiente giustamente sfiduciato e ostile.

Il primo fotogramma di giornata lo dedichiamo a mister Pecchia. Il Verona non gioca male, deve fare i conti ogni settimana con una rosa ridotta all’osso e soprattutto con troppi ragazzi non ancora veramente pronti a questa categoria: da Bessa a Valoti, da Zaccagni a Fossati, per non parlare di quelli dal ’96 in giù…Però l’allenatore deve metterci del suo.

Dove non arriva la tecnica, deve arrivare il cuore, dove manca l’esperienza, l’allenatore deve inculcare la grinta e la voglia di non mollare mai, dove arrivano prima gli avversari, chi è in panchina deve inventare stratagemmi per sorprendere o per segnare anche senza merito.

Un calcio piazzato (dove il Verona non segna mai), un’idea tattica in caso di parziale nagativo, una scelta forte in qualche ruolo, giusto per tenere tutti sulla corda.

Invece nulla. Non è un caso che il Verona faccia bene con tutte le rossoblú Bologna, Cagliari (45 minuti) e Genoa e poi esca sconfitto. È anche frutto dellapreparazione mentale della squadra, che probabilmente Pecchia non sta allenando a dovere.

La squadra, appunto. 

Secondo fotogramma a questo fragilissimo e delicatissimo gruppo. Vincere o perdere una partita non cambia il morale della squadra per quella successiva. Ogni fine settimana fa storia a sé, ogni sfida ha una storia propria al suo interno. E questi problemi mentali del gruppo portano anche ai non risultati sul campo.

La squadra tatticamente non è messa male, tecnicamente ha alcunielementi validi e in alcuni frangenti è anche spinta da entusiasmo e voglia di far bene, però per giocare ad alti livelli serve concentrazione per tutti i 90 minuti e soprattutto serve la costanza ed essere pronti mentalmente ogni domenica.

Dopo l’ottima prova di Sassuolo, alcuni elementi del gruppo non hanno recuperato mentalmente per la sfida con il Genoa.

Non esiste solo l’allenamento fisico, ma un buon giocatore si vede anche nella sua testa e se è pronto e concentrato ogni settimana. Gli esempi? Valoti, Fares, Verde, Büchel, lo stesso Bruno Zuculini. Giocano gare da applausi e la partita successiva abulici e completamente fuori dal gioco e dalla partita.

Ultimo fotogramma va dedicato ovviamente alla Var perché dopo Cagliari, dove era stato annullato un gol regolarissimo al Verona senza poterla però utilizzare, questa volta viene utilizzata e male.

Il sistema Var quest’anno ha ridotto notevolmente le proteste e i malumori delle varie squadre, ma mostra ancora lacune preoccupanti in determinati episodi come i fuorigioco e le espulsioni.

Non vuole essere un alibi per la squadra di Pecchia, ma con una maggior chiarezza in ambito Var il Verona avrebbe un punto in meno (gol di Kean a Torino), ma da Cagliari e Genoa forse non sarebbe uscito sconfitto.

E se lotti per non retrocedere, questo fa la differenza.

Damiano Conati

Federico Messini nasce a Villafranca di Verona il 15/05/1990. Studente in lettere moderne presso l'Università degli studi di Trento. Scrittore e cantautore ha all'attivo due pubblicazioni : "Il gioco degli spiccioli" uscito nel 2013 e "Il doppiatore" uscito nel 2016.

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