Il bivio di Setti

Per troppo tempo ho iniziato a scrivere del Verona anteponendo la congiunzione “se”. L’innato spirito di sopravvivenza me lo imponeva poiché ad ogni gara successiva si apriva uno squarcio di speranza con la ragione del cuore che oltrepassava la logica. Poi lo scontro con la realtà: la miseria di 19 punti non sono nemmeno la metà della fatidica quota 40. Dove vogliamo andare? La risposta è scontata. Lo ha scolpito nella roccia Toni: “Siamo scarsi”. Nessuno più inadeguato di noi. Perfino il Carpi ci ha umiliato. Tuttavia non dobbiamo correre il rischio di buttare il bambino con l’acqua sporca. La catarsi non necessariamente deve passare dalla rifondazione. O meglio, le decisioni della parte sportiva, le devono prendere una nuova classe dirigenziale preparata. Il vulnus e l’involuzione della squadra sta nella mancanza di professionisti con idee chiare e soprattutto capaci. Ferita da cicatrizzare con un management che metta mano alla gestione sportiva e decida come intervenire. Setti è al bivio. Parafrasando “Matrix”, pillola azzurra o rossa?

M.Cor.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

*