Il digiuno e’ finito

di Enrico Brigi

Ci sono voluti ben 262 giorni, una vera eternità, ma alla fine è arrivata anche la tanto sospirata prima vittoria di questa “strana” stagione. Peraltro, non una vittoria qualsiasi ma un successo sofferto e soprattutto strameritato. Tre punti d’oro ottenuti al termine di un’emozionante rimonta, resa ancor più difficile da una rete ingiustamente annullata quando si era ancora sullo zero a zero e da un arbitraggio che di casalingo ha avuto veramente poco o nulla. Contro l’Atalanta – rimodellata in sede di mercato con le partenze di Maxi Moralez e Denis e gli arrivi di Borriello e Diamanti – la squadra di Delneri ha sfoderato una prestazione tutta cuore e polmoni, dove non sono mancate nemmeno alcune giocate di qualità niente male. Chiuso il mercato, che anche in casa Hellas ha visto un discreto andirivieni tra acquisti e cessioni, la partita è diventata subito vetrina per Marrone e Gilberto. Mentre il primo, dopo un avvio promettente, complice la condizione fisica non al top, è finito con il passare dei minuti ai margini del gioco, il secondo – talento brasiliano arrivato in prestito dalla Fiorentina – ha letteralmente “spaccato” la partita sin dal suo ingresso in campo a metà ripresa, deliziando il pubblico del Bentegodi con alcune giocate degne della miglior tradizione carioca. Il merito di questa importantissima vittoria , oltre che ai giocatori, spetta di diritto a Delneri che ha confermato le sue doti di fine stratega. Per i soliti frequentatori del Bentegodi, in questi cinque anni “abbonati” nel bene e nel male ad un unico modulo tattico, l’aver visto ben tre diversi schieramenti, tutti concentrati nei trenta minuti finali, ha rappresentato senza dubbio un elemento di grande novità. A tal proposito non ci stancheremo mai di ripetere che “i moduli sono fatti dai giocatori e non viceversa” e la partita con i nerazzurri è l’ennesima conferma. Come ha ricordato l’allenatore gialloblù negli spogliatori, i giocatori sono stati bravi a farsi trovare pronti, interpretando al meglio la lettura della gara operata dal proprio mister. Contro l’ostica compagine orobica, Toni & c. dopo aver subito un doppio contraccolpo quasi fatale – prima la rete annullata ingiustamente e poi il vantaggio avversario – sono stati bravi a rimettere insieme i cocci raggiungendo alla fine un sofferto ma meritato successo. Il match ha, inoltre, dimostrato ai più scettici che Toni e Pazzini possono ben coesistere. Come ha ricordato Delneri, però, devono essere serviti sempre come questa sera con palle in profondità e cross dal fondo e non con continui lanci lunghi come si è visto in tante altre occasioni. Da domani, tuttavia, è un altro giorno. In buona sostanza si è vinta una battaglia ma non la guerra perché quella rimane ancora molto lunga. I punti di distacco dalla quart’ultima rimangono dieci ma questa non è certo una buona ragione per arrendersi perché bisogna andare avanti senza guardare la classifica consapevoli che i conti si potranno fare solamente a fine stagione. La testa è quindi già rivolta al prossimo incontro casalingo che vedrà scendere al Bentegodi l’Inter di Roberto Mancini. Il divario tecnico tra le due squadre è indiscutibile ma la spinta derivante dalla prima vittoria finalmente ottenuta potrebbe finalmente diventare il tanto atteso “point break” di questa tribolata stagione. Il calcio è bello perché sa spesso regalare emozioni inaspettate. Sognare non costa nulla…

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