È difficile pensare alle avversarie del Verona. Sono quelle che lottano per non retrocedere o quelle della zona medio alta? Andiamo a valutare il mercato di tutte, anche per provare a capire come terminerà questo torneo.
Chi si è rinforzato
L’Atalanta ha sicuramente fatto un ottimo mercato: in Boga e Mihaila, out Gosens, spesso infortunato, e i vari Lovato, Mattiello e Piccoli per farli giocare. Ma meglio ancora ha fatto l’Inter che per puntare allo Scudetto ha ceduto il giovane Satriano e lo scontento Sensi per inserire giocatori già pronti come lo stesso Gosens e Caicedo. Tra quelle che si sono sicuramente rinforzate inseriamo la Juventus, soltanto perché Vlahovic è un campione. La cessione di Ramsey abbassa il monte stipendi, quelle di Kulusevski e Bentancur servono per i bilanci, mentre l’arrivo del gigante svizzero Zakaria non sposta gli equilibri. Anche la Roma ha fatto abbastanza bene: Sergio Oliveira e Maitland-Niles sono due titolari, i vari Fazio, Reynolds, Villar, Mayoral e Calafiori erano esuberi o riserve. A ruota anche l’Empoli può essere indicata tra chi esce da questo calciomercato rinforzata: gli ex gialloblù Verre e Benassi sostituiscono Ricci, finito a Torino, mentre il 21enne neozelandese Liberato Cacace rimpiazza l’infortunato Marchizza. Bene ha fatto anche il Venezia: partenze minori, anche se Mazzocchi era un titolare (Ullmanm dal Rapid Vienna al suo posto), arrivi importanti come l’ex Manchester Utd Nani, dal Bayern Monaco Cuisance e il bomber dello Young Boys, Nsamè.
Chi ha fatto la rivoluzione
Salernitana e le due genovesi hanno rivoluzionato le squadre. Sulla carta sembrano più forti di prima, ma è da capire come si ambienteranno i tanti nuovi stranieri e come i tecnici riusciranno ad amalgamare le rose a stagione in corso.
Sampdoria: Supryaga (Dinamo Kiev), Sensi e Conti sono giocatori di prima fascia, Magnani e Sabiri utili gregari. Le perdite di Dragusin, Verre, Chabot, Depaoli, Ciervo e Torregrossa potrebbero non pesare. Lo switch Adrien Silva-Rincon non muove l’ago della bilancia.
Genoa: tanti giocatori dal Nord Europa, l’addio a due bandiere (Pandev e Behrami), moltissimi volti e lingue diversi per il nuovo mister. Ma a gennaio da quelle parti non è una novità. In: Yeboah, Ostigard, Hefti, Gundmundsson, Frendrup, Czyborra, Amiri, Piccoli e Calafiori. Out: Pandev, Behrami, Radovanovic, Caicedo, Cassata, Fares e Biraschi. Benvenuti alla Torre di Babele.
Salernitana: gli addii di Gondo e Simy, trovano risposta in 11 nuovi giocatori. Un’intera squadra, portiere compreso, di volti nuovi: Sepe in porta, Mazzocchi, Fazio, Radovanovic, Dragusin in difesa, Ederson, Bohines e Mikael a metà campo, Mousset, Verdi e Diego Perotti in attacco. Rivoluzione totale.
Chi non ha fatto niente
Lo Spezia, avendo il mercato bloccato dalla Fifa. Ma anche il Milan, che ha ceduto Conti e in attacco ha scambiato il giovane Pellegri con il giovanissimo Lazetic. Il Napoli praticamente non si è mosso (out Manolas, in Tuanzebe) e infine c’è il ridicolo mercato della Lazio che si è mossa alla grande solo in uscita, dove ha ceduto tutti gli esuberi, bocciando di fatto i vari calciomercato delle stagioni precedenti: addio Durmisi, Jony, Rossi, Muriqi, Lukaku, Escalante, Vavro, Adekanye e Lombardi. Ma è in entrata il disastro, con il reintegro in rosa di Kamenovic, che si allena dall’estate con Sarri senza essere tesserato, e l’arrivo a 32 secondi dal gong di Cabral, un vice Immobile dallo Sporting che non godeva della stima del tecnico toscano. Un disastro.
Chi ha corretto la rosa pensando a presente e futuro
Tra queste squadre c’è sicuramente il Verona che ha aggiunto il quarto portiere under (Chiesa), ha sostituito Magnani con il capitano della Primavera (Coppola), andando a sostituirlo a sua volta con un altro nazionale Under 19 (Ghilardi), ha preso il centrale richiesto al posto di Dawidowicz (Retsos), ha dato la riserva valida a Faraoni (Depaoli) e a Caprari (Praszelik), mandando a giocare gente come Çetin, Jocic e Rüegg che hanno bisogno di mettere minuti nelle gambe e crescere.
In questo senso ha operato il Cagliari, che si è liberato di vecchie zavorre uruguaiane come Caceres, Godin e Oliva per puntare su giovani affamati come Lovato, Goldaniga e Baselli. Forse non basterà per salvarsi, ma dipende dalle reazioni che avrà lo spogliatoio davanti a certe scelte. La Fiorentina ha perso Vlahovic, ma la cifra incassata non poteva essere rifiutata, e l’ha sostituito con tre attaccanti: Ikonè, gioiello in Francia tutto da scoprire, Piatek per rilanciarlo e Cabral, talento del Basilea. All’apparenza si è rinforzata, ma ha perso un campione. Discorso simile per il Sassuolo che, per sostituire il funambolico Boga, ne ha presi tre: Ceide dal Rosemborg, Ciervo dalla Samp via Roma e Oddei dal Crotone. Basteranno? Buona la scelta di prendere Moro, bomberino di C, adesso per giugno, e anche il tentativo per Lucca, ma il Pisa sparava troppo alto. Un altro 1×3 lo ha fatto l’Udinese: Samir resta dai Pozzo ma è andato in Inghilterra, al suo posto in difesa Benkovic, Marì e Abankwah, soliti nomi poco conosciuti, ma in Friuli sono abituati e dormono tranquilli.
Andiamo a Bologna dove è stato cacciato lo scontento Skov Olsen, con un buon ricavo, e la squadra è stata puntellata qua e là con Mercier del Lille in difesa e Kasius (Volendam) e Aebischer (Young Boys) sugli esterni: buone mosse davvero. Infine il Torino: mercato che non sarà piaciuto a Juric (a prescindere), ma mosse intelligenti: rinnovato il contratto a Bremer, sono stati eliminati tre su cinque (Verdi, Baselli, Rincon) dei giocatori epurati dal tecnico (Izzo è rimasto sullo scadere, stava per andare a Salerno, Zaza ha messo le radici all’ombra della Mole). Sono arrivati tre giovani molto interessanti: Demba Seck dalla Spal e Pellegri dal Milan via Monaco in attacco e Ricci dall’Empoli a metà campo che rinforzeranno la squadra. Ci sarebbe stato anche Fares, la cui storia è simile a quella di Marchizza al Verona: ma se Marchizza si è rotto il crociato 24 ore prima di firmare coi gialloblù, Fares se l’è rotto 24 ore dopo aver firmato col Toro. E quindi oggi è curato e pagato dai granata. Sfortuna.
E ora che il mercato è finito, buon girone di ritorno a tutti.
Damiano Conati