Il talento e la sfortuna di Antonìn Baràk

Antonìn Baràk, classe ’94, ceco nativo di Pribram, cittadina nel cuore della Boemia, è il nuovo colpo di mercato gialloblù.

Trequartista, piede mancino, all’occorrenza può anche avanzare come seconda punta o arretrare come interno di centrocampo, ruolo quest’ultimo che ha ricoperto spesso nella sua esperienza italiana: una duttilità che sarà sicuramente preziosa per il gioco di mister Juric.
Nonostante la stazza fisica (190 cm) è dotato di una ottima tecnica e fiuto del gol, grazie alle buone capacità al tiro, anche da lontano.

Arriva in Italia nell’estate del 2017 alla corte dei Pozzo in quel di Udine, dopo un’ottima stagione nella massima serie ceca nelle file dello Slavia Praga, in cui vince il titolo nazionale, e con all’attivo già tre presenze in nazionale maggiore.

La sua prima stagione in terra friulana è di quelle importanti: titolare fisso in mezzo al campo, nonostante i cambi di allenatore (Del Neri, poi Oddo e infine Tudor), 34 presenze condite da 7 gol e 4 assist: il classico giocatore da prendere al fantacalcio. E guarda caso il Verona è stata la sua vittima preferita in termini realizzativi: doppietta all’andata (4-0) e gol vittoria al ritorno al Bentegodi (0-1). A giugno il valore di mercato schizza intorno a quota 15 milioni di euro e la famiglia Pozzo già pregusta l’ennesima futura plusvalenza.

La stagione successiva sembra vederlo ancora protagonista, nonostante la brutta partenza della squadra allora guidata da Julio Velazquez, ma la fortuna gli volta le spalle. È il 4 novembre 2018 e durante il riscaldamento di Udinese-Milan si deve fermare: gli accertamenti parlano di lombalgia acuta. Sembra uno dei tanti infortuni facilmente recuperabili, ma non sarà così: una successiva diagnosi parlerà di protrusione discale, qualcosa di molto più serio di un semplice mal di schiena. Per Antonìn, stagione finita.

Estate 2019: Baràk svolge regolarmente la preparazione estiva, soprattutto per ritrovare la migliore condizione, che di certo non poteva essere quella pre-infortunio. Nel frattempo, però, emergono altri giocatori, Fofana su tutti, e ritrovare lo spazio di prima per Barak non è facile. È così che a gennaio accetta il prestito secco al Lecce di Liverani dove, tra prima e dopo il lockdown, sembra aver trovato la confidenza col campo di un tempo: 16 presenze e 2 gol.

Siamo a quest’estate: Antonìn torna a Udine, ma con la consapevolezza che nell’undici di mister Gotti difficilmente potrà trovare posto in maniera stabile. E così punta subito i piedi, rifiutando una proposta di rinnovo e chiedendo più volte di essere ceduto. I Pozzo, però, quando si deve far cassa, vogliono sempre ottenere il massimo: una prima valutazione è di 12 milioni di euro. Si è fatto avanti il Torino, ma con un’offerta troppo bassa, poi è stato il turno del Parma, con Liverani desideroso di riaverlo subito sotto la sua guida.

A sorpresa, è arrivata infine la proposta vincente dell’Hellas, con la formula del prestito con obbligo di riscatto.
E una sola certezza: se tornerà quello di due anni fa, ci sarà da divertirsi. Foto: Instagram

Riccardo Pinamonte 

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