In campo sono richiesti 11 Del Neri

di Michele Coratto

Do per scontata la retrocessione e mi fa tenerezza sentire chi spera in un miracolo che purtroppo difficilmente accadrà. Anche se domani il Verona dovesse vincere l’impresa rimarrebbe titanica perchè comunque i passi falsi non sarebbero più ammessi. Ma pur nello sconforto dell’ignobile campionato, riesco a sorridere pensando alla tenacia di Mister Del Neri. L’unico che mostra ancora voglia di lottare e ribellarsi al destino. Un vero uomo. Avesse avuto solo la metà del suo coraggio e della sua determinazione, il Verona oggi sarebbe salvo.

Zero preconcetti – il “baffo di Aquileia”, oggi sotto accusa per le esclusioni eccellenti (Moras, Toni, Romulo e Pazzini), è parso tutt’altro che cocciuto nelle scelte. Ripercorrendo il suo breve trascorso all’Hellas, non ha mai negato nulla a nessuno. Tanti hanno avuto possibilità ma le hanno sprecate. Le sconfitte con Udinese, Sampdoria e Carpi non sono state dolorose solo per i tifosi ma la morte nel cuore ce l’ha avuta anche il buon Gigi, rimessosi in gioco a Verona dopo qualche anno di stop perché convinto di potercela fare.

Finché c’è vita c’è speranza –  6×3=18. Dalla matematica non ci si scappa e a quella si aggrappa il tecnico. I punti per vincere la guerra sono ancora dalla sua parte e Gigi non molla. Certo, ora è stata cambiata la rotta: via chi non ha reso secondo le aspettative e dentro altri. Così, come è accaduto per Wszolek, ecco che è arrivato il momento dei vari Buanchetti, Albertazzi, Viviani, Emanuelson, Samir etc.

L’eccezione – Le decisioni le prende l’allenatore, questo è chiaro, ma non portare nemmeno in panchina Luca Toni sembra una pazzia. E non per una questione di riconoscenza, sia chiaro. A differenza della posizione della Roma con Totti, il Verona ha bisogno del proprio ariete: la batteria dei centravanti scaligeri è di mediocre entità e Luca è l’unico terminale di un certo spessore.

Il Futuro – In Serie A o in serie B, personalmente spezzo una lancia a favore del lavoro fatto dal buon Gigi sulla panchina dell’Hellas. Non condivido affatto chi rileva che il cammino del tecnico ex juventino sia stato un fallimento. 14 punti nel girone di ritorno a meno sei giornate dal termine lo pongono tra quei pochi che tra gli stipendiati da via Belgio hanno fatto il loro dovere. Tra l’altro, dettaglio non da poco, gli ultimi avvicendamenti dei “titolari” significano qualcosa. Il mister ha carta bianca e i siluri partiti dopo Carpi dicono che Setti crede in lui e gli ha chiesto di essere lungimirante e di mettere a punto la rosa della prossima stagione. Che senso avrebbe se poi non gli si prolungasse il contratto? Non dimentichiamo poi che l’intero cartellino di Wszolek è stato acquisito su sua specifica indicazione e che lo stesso Ionita non è ancora stato sacrificato su sua indicazione. I segnali portano tutti verso un rinnovo. 

Michele Coratto si diploma al Liceo Classico “Scipione Maffei” e si laurea in Scienze della Comunicazione a Verona. Giornalista dal 2011, collabora con la Redazione Sportiva de L'Arena ed è Direttore Responsabile di Hellas News.

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