In tanti nelle crepe tra Juric e Setti

Juric ha un contratto fino al 2023, sta bene a Verona perché ha carta bianca in tutte le decisioni, è coccolato, è stato accontentato in molte richieste. Tra l’altro la sua famiglia a Verona si trova alla perfezione.
Tutto ciò dovrebbe bastare per dire che lui non si muoverà da Verona.
Setti è contentissimo di Juric: risultati sportivi eccellenti e plusvalenze economiche superbe ogni anno. Gli ha blindato il contratto, ha ribadito che non vuole privarsi minimamente di lui e con il mercato di gennaio ha voluto dimostrare che crede nel suo lavoro e nel futuro assieme.
Tutto ciò dovrebbe bastare altrettanto per dire che Juric e Setti non si separeranno.
Però radiomercato ronza. Ieri era il Napoli, poi l’Atalanta, poi la Fiorentina, oggi sono Torino e Sampdoria, domani saranno altre due. Perché qualche crepa nel rapporto tra il tecnico e il Verona indubbiamente c’è: Juric ambisce a una crescita ulteriore della società, pretende programmazione a media e lunga scadenza, senza dimenticare che di carattere è un impaziente, ansioso e brontolone. Setti è più silenzioso, ha rinviato riunioni a fine torneo, pensa più ai bilanci in ordine che a una eventuale qualificazione europea. È chiaro che in queste crepe, più o meno grandi, può infilarsi il giornalista di turno in cerca di uno scoop, ma anche il direttore sportivo che chiede informazioni o il presidente vulcanico con la pretesa di avere una risposta positiva. Tutto ciò però non significa che Juric se ne andrà da Verona. Anzi, oggi è molto più semplice tappare la crepa con un poco di cemento che aprirla del tutto, con frattura insanabile.
Dopo la gara con il Napoli, Juric e Setti si incontreranno con tranquillità, come ha detto il vice Paro nella sua ultima intervista. Si guarderanno in faccia, metteranno sul piatto esigenze, idee, programmi, desideri, difficoltà e piani d’azione, magari anche con l’aiuto di D’Amico. E se si troveranno davvero d’accordo in gran parte della chiacchierata, Juric non si muoverà da Verona. Per buona pace di tutto coloro che in questi giorni si sono infilati nella famosa crepa.

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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