Il giovane giocatore ha raccontato cosa ha significato un dato evento nel corso del suo percorso professionale: l’emozione è stata fortissima
Forse bisogna viverle in prima persona, certe emozioni, per capirle davvero. Forse solo mettendosi nei panni di un giovanissimo ragazzo sloveno che lascia la sua famiglia, la sua città, la sua patria, per inseguire un sogno all’estero, si potrebbe comprendere fino in fondo la gioia vissuta come legittima ricompensa dei propri sforzi.
Questa, e abbiamo solo accennato alla vicenda, è la bella favola di Luka Topalovic, il centrocampista classe 2006 in forza quest’anno alla nuova Inter Under 23 e talento sul quale la società nerazzurra punta con decisione e fiducia per il futuro.
Già punta di diamante della formazione Under 19 che lo scorso anno, sotto l’abilissima guida di Andrea Zanchetta, ha conquistato in modo trionfale il campionato di categoria, il calciatore si è tolto anche lo sfizio di esordire in Serie A in quella che sarebbe poi stata (anche se all’epoca nessuno lo avrebbe immaginato) l’ultima panchina di Simone Inzaghi alla guida dell’Inter in Italia.
Già perché l’ultimissima in ordine di tempo, come purtroppo ricordano bene tutti i tifosi interisti, è stata la sciagurata finale di Champions di Monaco di Baviera che ha sancito, al di là dell’umiliante punteggio, la fine dell’avventura dell’allenatore piacentino con la Beneamata.
Già eccezionale nel suo rendimento con la Primavera (8 gol e 4 assist tra Regular season e fase finale, un’enormità per un centrocampista centrale), il calciatore slavo è stato aggregato alla rosa dell‘Inter Under 23 all’inizio di questa stagione.
Contratto in scadenza nel prossimo giugno – la società si sta già muovendo per allungare l’accordo, adeguando anche l’ingaggio al valore del calciatore – Topalovic si è raccontato all’interno del ‘Match Day nerazzurro‘, diffuso prima della sfortunata esibizione della prima squadra a San Siro contro l’Udinese.
Pochi giorni prima, il 25 agosto, lo slavo è entrato di diritto nella storia del club meneghino mettendo a segno il primo gol in Serie C della neonata compagine meneghina. Un’emozione seconda solo al già citato debutto in Serie A avvenuto contro il Como nell’ultima gara dello scorso campionato.
“Non ho particolari rituali prima della partita, mi piace ascoltare la musica e cerco di pensare alle situazioni che possono accadere in campo, così da poter reagire più facilmente e correttamente quando si presentano. La sfida che non dimenticherò? Il mio debutto con la Prima Squadra dell’Inter rimarrà per sempre nella mia memoria“, ha confessato il gioiellino.
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