Rafael 6 – Incolpevole sul gol di Paloschi. Sfiora il miracolo sul rigore di Pellissier: per un pelo non agguanta il pallone. Per il resto ordinaria amministrazione.
Pisano 6 – Nel primo tempo spinge molto, meno nella ripresa. Dietro comunque è sempre attento e non fa passare nessuno.
Moras 6 – Qualche intervento importante alternato ad alcune sbavature. Partita sufficiente.
Rodriguez 5 – Si perde Paloschi e nonostante il rigore sia dubbio, si fa sorprendere dall’attempato Pellissier. Ancora una volta si fa sorprendere sugli inserimenti uomo contro uomo: errori esiziali che un difensore non deve compiere. Inquietante.
Agostini 6 – Compitino sulla fascia. Non sale mai, non crea situazioni pericolose davanti: mai un cross interessante per Toni.
Tachtsidis 6 – Qualche pallone perso di troppo. Alterna buone ripartenze a giocate al “rallentatore”.
Obbadi 6 – Fa buon schermo davanti alla difesa e spesso è bravo a far ripartire l’azione. Anche se ci si poteva aspettare di più dal franco-marocchino viste le sue qualità,
Hallfredsson 6 – Nonostante non sia in perfette occasioni fisiche, macina kilometri e aiuta molto Gomez in fase propositiva nel primo tempo. Nel secondo tempo si scioglie come neve al sole. Dal 20’st Campanharo s.v. Dal 43’st N.Lopez s.v
Jankovic 6 – Nel primo tempo è una spina nel fianco per la retroguardia clivense. Mette dentro palloni importanti per Toni. Nella ripresa pensa più a difendere.
Toni 7 – Con una bellissima spaccata regala il momentaneo vantaggio all’Hellas, per il resto fa a “sportellate” con i difensori clivensi per tutta la partita. 19 gol in campionato: Tevez nel mirino.
Gomez 6.5 – Sempre il più pimpante. Nel primo tempo mette in apprensione Schelotto in più occasioni. Il primo gol è un autogol di Pellissier, ma lui ha il merito di mettergli pressione. Dal 20’st Valoti s.v
Mandorlini 6 – Un primo tempo bellissimo: gol, pali e spettacolo. Nella ripresa il Verona smette di giocare: è fermo e aspetta il Chievo chiudendosi a riccio. Discutibili i cambi: Lopez entrato solo al 43’st.
A cura di Luca Valentinotti – Twitter @LucValentinotti