L’equivoco Cacia

L’anno scorso è stato messo in disparte e a giugno escluso dal progetto Hellas perché non funzionale a Mandorlini che gli preferiva Toni. Era il Verona che viaggiava con il vento in poppa e sulle ali delle tre punte. In quella squadra Cacia veniva confinato in panchina. Poi sono cambiati gli interpreti (calciatori) e la musica (il modulo). Ed ora che sembra che Sogliano stia scandagliando il mercato per trovare una spalla da affiancare a Luca, chiedersi se non poteva essere Cacia non è sbagliato. In estate si era provato con Paulinho, ora con Diamanti e con il sussurrato Taarabt. Tutti bravi giocatori ma con ingaggi importanti. Cacia invece sarebbe stato una seconda punta in linea con certi parametri di stipendio e soprattutto con grande fiuto del gol. Se i nomi di mercato che circolano in questi giorni sono concreti obiettivi il rammarico cresce. Se invece trattasi solo di depistaggi per giungere indisturbati all’acquisto di esterni, allora il discorso cambia. Resta comunque il fatto che nel 3 5 2/5 3 2 Cacia avrebbe potuto dire la sua. Noi ne siamo convinti.

Michele Coratto

Michele Coratto si diploma al Liceo Classico “Scipione Maffei” e si laurea in Scienze della Comunicazione a Verona. Giornalista dal 2011, collabora con la Redazione Sportiva de L'Arena ed è Direttore Responsabile di Hellas News.

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