«L’Hellas è in crescita. Saviola valore aggiunto»

Primi giudizi, a bocce ferme. Il Verona secondo Fulvio Collovati, Totò De Vitis e Beniamino Vignola. Campioni di ieri, oggi attenti osservatori del nuovo Hellas. Non solo una fredda analisi dei quattordici punti in classifica dopo undici partite di campionato. Dal dibattito su Saviola al confronto con l’Hellas della scorsa stagione, fino a tirare le somme e capire se una squadra così può guardare anche verso posizioni nobili di classifica, con un pensierino all’Europa League.
Meglio il Verona di un anno fa o questo?
COLLOVATI. «Il Verona in attacco è più o meno forte come un anno fa, a centrocampo ha più sostanza al posto della qualità che dava Jorginho e in difesa ha acquisito più esperienza. Difficile dire adesso se è meglio questo o se era meglio quel Verona. Con l’Inter la squadra mi è piaciuta».
DE VITIS. «Servirà un po’ di tempo prima di dire quale Verona è meglio dell’altro. La squadra è in costruzione e qualche giocatore è ancora in ritardo. Alla lunga penso però che l’Hellas possa fare meglio di quella di un anno fa, la rosa mi trasmette molta fiducia».
VIGNOLA. «I punti dicono che era meglio il Verona dell’anno scorso, ma il giudizio non può essere definitivo. L’Hellas è una buona squadra, ma con una fisionomia diversa. Il ritmo è più basso, anche in mezzo al campo. Qualcosa si è perso nella corsa, ma si sapeva. Questo Verona però ha guadagnato in esperienza e in consistenza, in più l’avversario ti teme di più di una volta. Non sei più una sorpresa. Le variabili sono tante, da una maggiore attenzione di chi ti affronta a Toni che ha un anno in più. Ci sono comunque ancora tanti margini di miglioramento, partendo comunque da una base importante. Non vai a casa dell’Inter a farla quasi da padrone se non hai già personalità e idee chiare».
Il Verona può ambire a qualcosa di più della salvezza?
COLLOVATI. «Per quel che ha detto lo scorso campionato il Verona meritava di andare in Europa League. Con 54 punti e le qualità mostrate dalla squadra sarebbe stato il giusto premio. Non escludo che questa rosa possa fare ancora meglio e quindi centrare altri obiettivi».
DE VITIS. «Il primo traguardo della stagione è anche il più importante. Conservare la Serie A è il primo passo, successivamente per strada il Verona saprà raccogliere tutto quello che dai 40 punti in avanti il campionato gli offrirà. In questo momento è tempo di mantenere i piedi per terra».
VIGNOLA. «È importante restare lontani dalla zona-sofferenza, anche se il palato dei tifosi sta diventando sempre più esigente. Magari il campo dirà che il Verona può puntare a qualcosa di prestigioso, ma se c’è un po’ di saggezza il primo pensiero dev’essere quello di rimanere a distanza di sicurezza là dove si soffre e si vive male».
Saviola avrebbe dovuto giocare di più?
COLLOVATI. «Il tifoso ragiona col cuore, a volte in modo irrazionale. Mandorlini però vede tutti i giorni i suoi giocatori, io mi fiderei di quel che decide Andrea. Finora Saviola non è stato molto impiegato, ma deve prima pagare un necessario periodo di adattamento al nostro calcio. Per carità, con l’Inter ha fatto un gran numero ma un colpo di tacco non dice tutto. Di sicuro in ogni caso lui e Nico Lopez sono un’aggiunta notevole, con una giocata possono spezzare i ritmi di una partita».
DE VITIS. «Nessuno ha il posto assicurato, per forza non deve giocare nessuno. Saviola sarà utile quando verrà sostenuto da una condizione ottimale.
Di sicuro a Milano domenica sera ha fatto capire di non essersi dimenticato di come si gioca a calcio. Capisco chi lo vuole in campo perché si chiama Saviola, ma capisco anche Mandorlini che prima di tutto deve far valere le ragioni di squadra».
VIGNOLA. «Saviola è un valore aggiunto che ti puoi permettere quando la squadra entrerà a regime, quando migliorerà nel possesso palla ed acquisirà maggior consapevolezza. Se il collettivo non è ancora al top è difficile rischiarlo perché difficilmente sopportabile, anche se con un colpo ti può risolvere la partita com’è stato a San Siro con l’Inter e tecnicamente è molto bravo. Finora per me ha avuto poco spazio perché il Verona non ha sempre brillato. Mandorlini deve prima far rispettare certi equilibri e garantirsi compattezza, migliorando probabilmente anche nel recupero della palla. Quando il Verona avrà maggior capacità di imporre il proprio gioco credo che Saviola verrà utilizzato molto di più».

 

Fonte L’Arena

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