Il magico mondo di Ionita

Artur Ionita (Foto di Beretta Emiliano)

Le dichiarazioni del centrocampista gialloblù, Artur Ionita, rilasciate durante la trasmissione “Vighini Show”, in onda su Telenuovo e condotta dal giornalista Gianluca Vighini.

VERONA? NON CI HO PENSATO UN ATTIMO AD ACCETTARE
“Io al Verona? Ero molto contento, non pensavo di arrivare in Serie A. Potevo firmare con buone squadre in Svizzera. Non so chi mi abbia visionato, ma quando è arrivato il Verona ho subito pensato a volermi trasferire in questa società. Il Bentegodi? Ho giocato in altri stadi, ma non ho mai visto un tifo come questo. Ringrazio tutti i nostri supporters e quanti mi stanno vicino. Spero di rimanere qui il più a lungo possibile, vivo in una bella città e sono contento di tutto. Se voglio diventare una bandiera dell’Hellas? Per fare dieci anni qui firmerei adesso”.

FAME E DETERMINAZIONE PER ARRIVARE
“Voglio arrivare, ho iniziato a giocare in Moldavia e ho avuto la fame di rimanere sempre motivato per ottenere cose belle nella vita. Mio papà è stata la persona più importante, mi ha aiutato tanto. A 18 anni, quando ho cominciato a fare il calciatore professionista in Moldavia, mi è stato molto vicino. Anche lui da giovane giocava a livello dilettantistico, ora fa l’autista di camion. Siamo una famiglia unita e stiamo molto bene. Queste sono cose importanti nella vita, ora voglio aiutare i miei genitori e siamo felici tutti insieme. La mia famiglia alle partite? E’ venuta, è stato un momento speciale. Ho dedicato il gol a mio padre perché è stato il mio primo pensiero dopo aver visto la palla in rete”.

HO SFRUTTATO IL MIO MOMENTO
“Le mie caratteristiche? Mi sento un calciatore fisico, tipico del calcio russo. In Svizzera questa componente è molto importate, e qui a Verona è lo stesso. Devi dare tutto fino alla fine, questa è la mia motivazione, sia in partita che durante l’allenamento. Non voglio deludere nessuno e fare molto bene. Sono qui da cinque mesi, sto lavorando molto. Questa è la cosa più importante per me, la Serie A mostra un grande calcio ed è molto difficile arrivare qua, soprattutto per un moldavo. Se pensavo di essere subito protagonista? Appena arrivato ho visto che era difficile ed eravamo in tanti. Questo fattore mi ha motivato di più, mi ha spronato a lavorare per far vedere all’allenatore che posso giocare. Poi è arrivato il mio momento e l’ho sfruttato”.

SIAMO UN GRANDE GRUPPO
“Mandorlini? Parliamo tutti insieme per preparare bene allenamenti e partite. Quello che è successo dopo Napoli resta dentro lo spogliatoio, siamo un gruppo molto unito. Mi trovo bene con tutti, ma con Ivan Martic passo molto tempo: pranziamo insieme e vado all’allenamento con lui. Che momento stiamo attraversando? Tutte le partite sono difficili, noi dobbiamo fare punti per arrivare alla salvezza. Sarà un anno molto duro per noi e dobbiamo raggiungere il nostro obiettivo principale. Se sentiamo il paragone con lo scorso anno? La stagione precedente è stata molto bella, sono cambiati tanti calciatori e pensiamo solo a fare un bel campionato”.

IO, ARTUR IONITA
“Il mio idolo?Mi piace molto Zidane, ha fatto una grande carriera e anche come persona era molto buona. I miei hobby? Quando ho tempo vado a fare una passeggiata in centro, ma sto molto a casa. La squadra dei miei sogni? Non ci penso, ora sono qui e viene prima il Verona. Non ho altro in testa. Quante lingue conosco? Quattro, oltre all’italiano: il moldavo, il russo, che viene spiegato a scuola nel mio paese d’origine, il tedesco, una lingua molto difficile imparata giocando in Svizzera e anche l’inglese. I miei esordi? Ho iniziato nello Zimbru Chi?in?u, squadra molto forte in Moldavia. Ho giocato lì fino ai 18 anni, poi non ho trovato l’accordo, sono stato in un’altra squadra moldava e ho iniziato a giocare in Nazionale. Sono andato all’Aarau, inizialmente per fare compagnia a un mio connazionale. Poi lui è andato via dopo 6 mesi e io sono rimasto”.

INTER, CI STIAMO PREPARANDO BENE
“La partita con l’Inter? La stiamo preparando bene, lavoriamo duro. Pensiamo solo a far vedere un grande Verona”.

SERIE A, CAMPIONATO TATTICO E DIFFICILE
“Il livello della Serie A? E’ un campionato molto tattico, ci sono calciatori forti. Puoi vincere e perdere contro tutti. In Svizzera c’è il Basilea che sta facendo bene, e ogni anno il campionato cresce come livello”.

Fonte: Ufficio Stampa H. Verona FC

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