Mandorlini: “Contenti per Romulo, sta già imparando l’inno”

Foto: Andrea Mandorlini

Nella consueta conferenza stampa prepartita, mister Mandorlini ha parlato della convocazione di Romulo, della Fiorentina e di una stagione ricca di soddisfazioni che ha fatto maturare tanti giocatori cresciuti in riva all’Adige. Queste le sue dichiarazioni.

“Su Romulo posso senz’altro dire che si è meritato la convocazione. Ha fatto bene per tutto il campionato ma è doveroso sottolineare che le sue fortune dipendono anche da come si è espressa la squadra. In ogni caso siamo tutti molto contenti, se l’aspettava ed è giusto che sia arrivata. La sua posizione in mezzo al campo è nata ad inizio stagione quando, parlando con il ragazzo, ho capito che si sarebbe adattato ovunque. E’ un giocatore universale e mi accontenta ogni volta che lo schiero in qualsiasi ruolo. Oggi, tra i complimenti generali, i compagni l’hanno preso un po’ in giro cercando di fargli cantare l’inno di Mameli. Dispiace un po’ invece per la mancata convocazione di Luca Toni che, secondo me, se verrà chiamato, mister Prandelli lo farà solo all’ultimo momento. Luca, con l’esperienza che ha non ha bisogno di dimostrare nulla negli stage. Con Cesare non ho mai parlato di possibili papabili gialloblù per l’avventura azzurra in Brasile”.

Sul cammino che è ripreso senza incertezze dopo le due vittorie consecutive, Andrea spiega che “ora arriva la Fiorentina e il Verona, che sta bene dopo i successi nel derby e contro il Genoa, se riuscirà a fare tre punti se la potrà giocare con il resto del gruppo e concorrere fino alla fine per un posto in Europa. Riguardo alla formazione che schiererò domani, l’unico dubbio è proprio su Romulo che ha un leggero risentimento muscolare e che non vorrei rischiarlo.
Il nostro cammino, dopo le sconfitte del mese di marzo, è ripreso con passo spedito anche grazie ad una difesa che da qualche partita non prende più gol ma ricordate che questo fattore dipende da tutti gli undici in campo: se ci si esprime coralmente, allora ne giovano tutti. Mi piace curare molto anche l’aspetto offensivo: non a caso l’anno scorso Cacia e in questa stagione Toni si sono segnalati come bomber di razza. Nonostante io nasca come difensore, mi piace molto curare l’aspetto offensivo, magari rischiando di prendere qualche gol”.

Parlando dei singoli dell’Hellas, al mister piace sottolineare “che Donadel è uno di quelli che è cresciuto maggiormente. Sono molto soddisfatto per la sua maturazione perché è un ragazzo umile e serio che nonostante nella sua carriera abbia giocato pochissimo da mediano basso si è adattato calandosi con la giusta mentalità. Una menzione particolare la merita anche Iturbe, un giocatore molto forte, direi di livello internazionale. Nella mia carriera ho avuto il piacere di allenare altri virgulti che sono poi riusciti a ritagliarsi uno spazio importante: parlo di Poli, Montolivo e Pazzini. A Verona Iturbe ha trovato la continuità che gli serviva, si è calato alla perfezione nell’ambiente ed è maturato limitando la sua esplosività: nel bene e nel male, ora è diventato un grande atleta. Ha talento e soprattutto non gli difetta l’equilibrio e il sacrificio, qualità che in futuro lo aiuteranno a fare bene anche nei grandi club. In generale comunque, quello che mi inorgoglisce è che tanti nostri giocatori hanno fatto un gran campionato facendo passi in avanti. E non è finita: adesso vedremo di far trovare un po’ di minutaggio anche a chi ha giocato meno, tipo Pillud.”.

Sul rinnovo del contratto e sugli auguri di Guardiola, che rilanciano le quotazioni di un Verona che può ancora ambire all’Europa, il mister non ha dubbi: “per il mio rinnovo c’è tempo fino al 30 giugno; credo che sia molto più importante parlare del presente e delle ultime gare che ci attendono. Riguardo agli auguri di Guardiola lo ringrazio perché fanno piacere: adesso però tocca a noi dimostrare quanto valiamo giocandocela fino in fondo”.

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