Mandorlini: “Noi concentrati, ma attenti ai viola”

Andrea Mandorlini (Foto di Beretta Emiliano)

Le dichiarazioni dell’allenatore gialloblù, Andrea Mandorlini, rilasciate durante la conferenza stampa alla vigilia della partita Hellas Verona-Fiorentina.

ARRIVA LA FIORENTINA, DOBBIAMO STARE ATTENTI
“La partita con la Fiorentina? Non so se siamo più carichi noi oppure loro. Ho visto tante partite dei viola, credo che il problema sia legato ai risultati ma non a quello che sono in grado di fare. La partita, in linea di massima, la fa sempre la Fiorentina, anche nell’incontro con la Lazio. Qualche risultato non è stato favorevole per loro, non credo che questo sia espressione di quello che possono fare. Hanno valori importanti, questo è un campionato strano: se vinci sogni e se perdi soffri. Ho visto che si sono trovati e si sono ricompattati come spesso accade quando si viene da due sconfitte di fila. La classifica? Non è nemmeno da guardare, perché questo è un campionato strano. Bisogna stare sempre sul chi va là, indipendentemente dai punti che si ha in classifica. La Fiorentina ha meno punti di noi, ma da come gioca è in credito di risultati. Al di là di tutto, sono una squadra che può fare male, hanno valori tecnici assoluti come Gomez che pare tornerà in campo dopo tanto tempo. Ma ci sono anche Babacar, Aquilani e Cuadrado. Noi dobbiamo scendere in campo con umiltà e avere massimo rispetto. Sarà difficile per noi ma anche per loro”.

QUANTI CONIGLI IN CAMPO? VEDREMO…
“Quanti “conigli” (Saviola e Nico Lopez, ndr) in campo? Ogni anno c’è un tormentone, l’anno scorso era il modulo, quest’anno i conigli (ride). Non so, vediamo. Dubbi in attacco? Non ho mai dubbi quando faccio la squadra. I risultati stanno dicendo che tutti sono dentro il progetto. Anche i grandi calciatori, come quelli utilizzati meno, hanno dato prova di continuità. Noi siamo contenti per la bella partita fatta (l’ultima con l’Inter, ndr), c’è rammarico ma dopo tanti anni abbiamo fatto punti al Meazza. Dispiace per Mazzarri, ma noi dobbiamo guardare a casa nostra. È andata bene così. A Milano, al di là del gol di Nico Lopez, c’è stato l’estro di Saviola. Chiaro, si fanno delle scelte, il compito più difficile dell’allenatore. Quel colpo di tacco? Non ho bisogno di vedere quella giocata per sapere come fare, se non credo in una cosa faccio fatica a farla e Saviola è un calciatore con colpi incredibili, ma so bene quali sono i suoi punti di forza e ciò in cui è carente, come ad esempio i colpi di testa. Potrebbe andare via a gennaio? Non importa, non guardo queste cose. L’importante è pensare a come fare bene partita dopo partita. Sono tutti sul pezzo, ogni giorno vedo come si allenano, il gruppo è compatto e c’è molto spirito di squadra. Mi fa pensare positivo e vado avanti con la mia strada. Tocca all’allenatore dare continuità al gioco, ci sono ancora tante partite, avremo tempo per sbizzarrirci. Nico Lopez? La sua crescita è arrivata ad un punto in cui deve impegnarsi sempre di più. Qui ha molta più continuità che altrove, noi diamo fiducia a chi la merita, mi auguro che trovi anche la realizzazione fin dall’inizio. Nico deve diventare giocatore importante e i veri campioni devono capire quando tornare a dare una mano. L’attaccante non deve solo saper fare gol. È un sacrificio, ma per lui sarà importante per essere utile alla squadra. Con lui stiamo lavorando sul punto di vista fisico, un po’ di massa la deve mettere su ma seguendo il programma. Qui lo vedo molto sereno, a Verona si sta bene”.

SITUAZIONE INFERMERIA
“Abbiamo avuto qualche problemino prima dell’ultimo allenamento. Jankovic si è operato per un problema alla caviglia, Martic si è infortunato ad inizio settimana e Valoti ha riportato un trauma distorsivo alla caviglia. Sorensen continua la riabilitazione, Sala ha quasi finito e la settimana prossima tornerà. Le soluzioni? Riproporre Moras ma c’è anche Gonzalez, la scelta ricadrà su di loro”.

I NOSTRI NAZIONALI
“Lo sfogo di Conte? Forse le lamentele del ct azzurro sono dovute al pareggio con la Croazia, ma potrei sbagliarmi. A noi purtroppo questo coinvolge poco, abbiamo tanti stranieri ma penso che dare un calciatore in nazionale sia motivo di vanto. Non lo avverto come un fastidio, anzi è motivo di orgoglio dare un calciatore alla Nazionale. Sarei stato contento se la Grecia avesse chiamato anche Tachtsidis, ma sono anche felice che è rimasto qui a lavorare con noi. Lazaros e Moras? Lazaros ha giocato due partite piene, ne aveva bisogno: perdere con le Far Oer è stato un colpo duro, ma credo che la delusione ormai sia passata. Ora sono tornati a Verona e li ho visti molto concentrati”.

IL FUTURO DI TONI
“Per noi Toni è fondamentale, al Meazza è tornato al gol su azione. Lo vedo pronto, sta preparando le energie per domenica. Lui allenatore in futuro? Non so, credo che Luca debba vivere alla giornata, io faccio fatica a vederlo lontano dal campo. Ma solo Luca può dare una risposta a questo. Gliel’hanno già offerto la scorsa stagione un ruolo da allenatore del Settore Giovanile, ma è tornato qui ed è stato meglio per tutti: quando arriverà il momento saprà decidere”.

Ufficio Stampa

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