Mandorlini: “Vi spiego il mio Hellas”

Andrea Mandorlini, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, ripercorre mentalmente i suoi anni da allenatore dell’Hellas, dall’ormai lontano 2010, anno della Lega Pro. “Sono passato dalla Champions con il Cluj, alla Lega Pro. Dico la verità: in quel momento a Verona sono venuto malvolentieri. Poi però abbiamo centrato l’impresa con la promozione ed è nato l’amore con Verona e l’Hellas. Quest’anno, anche senza Jorginho, Iturbe, Romulo e Marquinho saremo competitivi per la salvezza. Ce la giochiamo con 12/13 squadre, l’obiettivo è raggiungere quota 40 il prima possibile. La scorsa stagione l’Europa League ci è sfuggita a Roma contro la Lazio ma non per colpa nostra. Peccato perché anche se Toni dice che sia meglio così, io ero pronto a giocarla. Quest’anno ripartiamo dal solito 4 3 3 e dalla sostanza dei vari Tachtsidis, Obbadi e Lazaros che trasformeranno il mio Verona in una squadra più portata a tenere palla che a partire in contropiede. Se dovessi scommettere su qualche nostro giocatore, auguro che possa essere il campionato dell’esplosione di Sala, Tachtsidis e Nico Lopez. Mi sta bene che si dica in giro che l’Hellas sia Toni dipendente, perché è un campione che ha la stessa importanza di Higuain per il Napoli o di Tevez per la Juve. Rafa Marquez invece è un ragazzo straordinario di infinite doti. Viene da campionati meno difficili della nostra A ma sono felice di allenarlo”.

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