di Michele Coratto
Non è una questione di razzismo. E nemmeno di menefreghismo per gli azzurri. Semplicemente non ci interessa se sul calendario del “Palazzo” venga o meno appuntata la data di una gara della Nazionale a Verona. Preferiamo di gran lunga che i direttori di gara della FIGC la smettano di assegnare alle avversarie dei gialloblù gol in fuorigioco e che finalmente ci concedano rigori solari (incredibile al “Franchi” l’ultimo non fischiato su Rebic). Del resto, davvero, chissenefrega.
L’amichevole con la Finlandia del prossimo sei giugno resta uno splendido spot solo per la Federazione, speranzosa di ripiazzare il tricolore sulle rive dell’Adige. Il Bentegodi, l’Hellas e la città vanno rispettati e non usati. Nelle ultime domeniche i torti arbitrali sono stati a senso unico e frequenti. Così non va. Retrocediamo da soli senza l’aiuto degli arbitri!
E se così sarà, non vogliamo premi di consolazione. Della Nazionale abbiamo fatto a meno fino ad ora e continueremo a vivere bene senza vederla ancora per un po’. Il rispetto, quel rispetto che le Istituzioni chiesero senza averlo in occasione dell’ultimo match giocato a Verona nell’89 con l’Uruguay, lo pretendiamo oggi a parti invertite. Altrimenti la FIGC si tenga i suoi beniamini. Ci penserà poi la Rettore alla festa della Sud a consolarci come si deve…
per noi esiste solo l’ Hellas.