Oreggia: “Hellas protagonista”

Vittorio Oreggia, direttore del quotidiano Tuttosport, è intervenuto ai microfoni di Radio Bellla & Monella, official radio Gialloblù. Ecco le sue principali dichiarazioni:

Direttore, come giudica l’avvio di campionato dell’Hellas Verona?
A mio avviso, molto positivo. La struttura di base della squadra resta quella dello scorso anno, anche senza Iturbe. Penso quindi che i gialloblù faranno un campionato simile a quello del scorso anno. L’allenatore è ottimo e perfettamente integrato nella squadra e nella città. La squadra è buona, il Verona sarà protagonista e, anche se nello sport non si può mai sapere, i presupposti sono ottimi.

Qual è invece la situazione del Torino?

La trasferta di Brugge è complicata per il Toro, che viene anche dalla brutta sconfitta con la Sampdoria. Il Verona troverà sicuramente un avversario stanco per aver affrontato questa trasferta europea. Il Torino non è abituato a stare in Europa e a gestire la fatica di questi impegni, anche se poi con il Verona giocherà in casa, dove normalmente fa buoni risultati e si esprime meglio che in trasferta.

Torino e Verona sono paragonabili per rosa e ambizioni?

Il Torino sta pagando qualcosa in più del Verona a causa delle cessioni “eccellenti”. I granata, cedendo Immobile e Cerci, hanno perso 35 gol, mentre Quagliarella e Amauri non sono ancora nella miglior condizione. Calciatori come Nocerino invece devono ancora capire che al Torino bisogna lottare su ogni pallone. Il Verona invece con Marquez, Tachtsidis e Lopez non ha perso potenziale, nonostante Iturbe e Romulo fossero comunque molto forti. Il Palermo è un’ottima squadra, ma ieri sera ho visto un’armonia di gioco nel Verona che invece manca ancora al nuovo Torino.

A proposito di Tachtsidis, che è stato anche del Torino…

Tachtsidis a mio avviso è un ottimo giocatore, molto intelligente, anche se patisce qualcosa sulla velocità. Fa tutto con un’idea ben precisa, non butta via palloni senza aver prima pensato cosa farci. Deve però giocare con continuità, e al Torino lo ha fatto poco e saltuariamente, ma resta un gran giocatore. Se fosse anche veloce, sarebbe un fenomeno.

Un paragone tra Ventura e Mandorlini.

Ad entrambi piace molto far giocare a pallone le loro squadre, e questo garantisce divertimento. Li ammiro entrambi perché raramente producono uno spettacolo che non giustifichi il prezzo del biglietto, a differenza di tante partite di Serie A dove si punta solo a rovinare il gioco altrui e a stare in 11 dietro il pallone.

Fonte: belllaemonella

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