Il Verona si presenta a Firenze con la miglior formazione possibile, piazzando Lazovic davanti e rispolverando dopo parecchie settimane Günter titolare.
Primo tempo orribile tra Fiorentina e Verona, dove il protagonista, in negativo, è solo uno: l’arbitro Fourneau. Il fischietto romano ci mette 6 minuti per decidere se dare rigore o meno al Verona (i dubbi restano), ci mette 5 secondi per darlo alla Fiorentina, più per compensazione che per fallo di Günter, che non c’è. Ammonisce Ceccherini per una gomitata inesistente su Vlahovic e 30 secondi prima non ammonisce Bonaventura (sarebbe stato il secondo giallo) per un fallo identico, anche se molto più evidente.
Dopo 49 minuti brutti, di cui pochissimi effettivamente giocati e senza tiri in porta, il primo tempo finisce 1-1 con gol da penalty di Veloso e Vlahovic.
La ripresa segue lo stesso copione. Anche se si vede qualche giocata in più, due errori sotto porta di Lazovic e Milenkovic, con l’arbitro fortunatamente che ha smesso di essere protagonista. I cambi hanno reso la gara ancora più equilibrata e tattica, con l’Hellas che scopre un ottimo Rüegg. Finisce 1-1 tra gli sbadigli, con Silvestri che torna a Verona dopo una giornata da turista nella bella Firenze.
Considerazioni finali. Il Verona non è straripante come qualche giornata fa. Fisicamente comincia a pagare qualcosa dopo mesi in cui ha corso più di tutti in Serie A. Tutti i giovani di cui è composta la rosa gialloblù anche mentalmente non possono essere sempre concentrati giocando ogni tre giorni. Infine la squadra è veramente ridotta all’osso. Troppe assenze e qualche giocatore, a causa dei continui infortuni dell’ultimo periodo (Günter, Ceccherini, Lazovic, Salcedo, lo stesso Veloso) non si trova in una grande forma fisica.
Detto ciò, il futuro non può non essere visto in modo positivo perché questa squadra, nonostante l’emergenza continua, sta dimostrando ugualmente valori importanti.
Foto: hellasverona.it
Damiano Conati