Pensieri sparsi. Parlare di Europa non è più un tabù

Fino a ieri sera parlare di Europa era come bestemmiare in chiesa. Le prime domande sono arrivate a Juric già in novembre e lui le ha sempre rispedite al mittente senza troppi giri di parole. In questi mesi i giornalisti si sono sentiti dire che sono matti, che non hanno le idee chiare, che capiscono poco di calcio. Tutto ciò fino a questa settimana, quando, dopo aver dominato per lunghi tratti contro la Juve, il Verona ha totalmente annichilito il Benevento. E ciò ha dato un entusiasmo tale al tecnico croato, che l’ha portato a sbilanciarsi: prima salviamoci, e mancano un paio di punti, e poi proviamo a fare qualcosa di grande! Un’apertura bella e buona a quell’Europa che non si poteva nemmeno pronunciare fino a una settimana fa.
Attenzione però a non perdere la tramontana perché il Milan che arriva a Verona domenica può essere senza Ibrahimovic e Çalhanoglu, senza Bennacer e Mandzukic, ma è pur sempre il Milan, secondo in classifica e con una rosa sulla carta di molto superiore al Verona. Sentire dai tifosi che per la prima volta dopo tanti anni domenica il Verona partirà da favorito contro i rossoneri, oltre a attivare tutti gli scongiuri del caso, non rispecchia veramente la realtà! Il Verona è forte, ha dimostrato di essere una grande squadra che merita l’ottava posizione in classifica che occupa adesso, ma come ha detto sempre Ivan Juric, non deve mai perdere quella fame, quella concentrazione e quella attenzione che deve avere ogni piccola squadra per non essere distrutta dalle big. Se il Verona saprà mantenere la mentalità da provinciale che ha costruito nella sua storia, ma con le ambizioni, l’entusiasmo e soprattutto i dettami tattici del suo splendido tecnico, potrà davvero puntare a qualcosa di grande in questa stagione. Nel frattempo è giusto godersi la salvezza arrivata con mesi di anticipo ed è meraviglioso iniziare a sognare.

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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