Per MondoUdinese domenica è come fosse un derby

Di seguito riportiamo integralmente un articolo di mondoudinese che inquadra alla perfezione l’importanza ed il gusto che la sfida di domenica con l’Hellas riveste per i tifosi bianconeri.

“A Udine la parola “derby” ha sempre ha avuto un suono particolare. Non è legata alla città, come in posti come Roma e Milano, ma è direttamente legata ai mille contrasti locali. Basti pensare alla Triestina, oggi fallita e da anni militante tra Serie D ed Eccellenza, che da sempre rappresenta la rivale per definizione dei friulani.

Pordenone e Gorizia non hanno quella storia (calcistica) alle spalle che possiedono Udine e Trieste, da Zico a Nereo Rocco. Se poi ci aggiungiamo i secolari battibecchi tra le due realtà, veri e propri mondi divisi tra Frico e Molo Audace, allora ecco le controparti più azzeccate per il nostro derby regionale.

Da decenni, però, è una partita che non si vede. Almeno ufficialmente, sui campi che contano della Serie A, vista la netta discrepanza tra le due società: una è tra le poche in attivo nella massima categoria, l’altra passa da un crollo all’altro. E non serve spiegare chi sono. Quindi il nordest deve convivere con questa pesante e triste assenza di partite tra vicini di casa?

Dagli anni ’70-’80, epoca in cui l’Udinese incominciò a frequentare con più insistenza il massimo campionato (a parte dolore retrocessioni fino all’allora Serie C), si palesò all’orizzonte l’altra rivale. Più lontana da casa, certo, ma comunque caratterizzata da una forte inimicizia tra tifoserie: l’Hellas Verona.

In generale, con le squadre venete non è che è mai scorso buon sangue. Le foto di trasferte dell’epoca nella vicina regione, soprattutto a Padova, sono caratterizzate da pullman con finestrini distrutti e scontri poco amichevoli tra tifoserie: quando si dice “l’amore”. Con l’Hellas, poi, ancora di più.

Domenica, dopo anni di assenza della storica società scaligera dalla Serie A (vi è tornata solo l’anno scorso), si riproporrà il duello tra Udine e Verona al Friuli. Certo, le premesse sono un po’ cambiate da 30 anni fa: nella città di Romeo e Giulietta, infatti, oggi la stracittadina è tra Hellas e Chievo, e la prima non è la squadra che nel 1985 vince lo scudetto.

Per i nostalgici, comunque, questo incontro rappresenta ancora una partita importante. E lo è senz’altro, visti i 21 punti delle zebrette che sperano, con la terza vittoria consecutiva, di seminare il Milan, impegnato con il Napoli al Meazza. Il Verona, a 14 punti, è impegnato a lottare per tenere a distanza la retrocessione, rendendo così il tutto ancora più imprevedibile.

Derby vero e proprio o no, Stramaccioni si troverà comunque di fronte un appuntamento da non sprecare, per sognare di tornare tra le prime quattro. Il secondo tempo contro l’Inter ha detto molto, in campo ci sarà Totò, affamato di aumentare il proprio bottino-gol, e gli scaligeri sembrano le “vittime” ideali. Ricordando i tempi che furono, custoditi negli album di figurine”.

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