Quando pareggiare conta come vincere

Tutti invocavano i tre punti. E si cercavano segnali di ritrovata serenità e di mentalità vincente. E così è stata servita la sintesi: un pareggio che vale come una vittoria. Per come si è concretizzato. Per quanto i ragazzi ci hanno creduto. In campo uomini prima che calciatori. Le certezze di Mandorlini non hanno tradito. Nessun ammutinamento, tutti ad ubbidire al sergente di Ravenna, mai come stavolta con i bulloni della panchina allentati. I ritrovati Jankovic, Gomez e Ionita e gli inossidabili Toni, Tachtsidis, Moras e Hallfredsson lo hanno difeso, si sono stretti attorno al tecnico e sono usciti dal campo con l’onore delle armi. Con un solo punto, d’accordo, ma dopo una prova di grande maturità e carattere: così come richiede il 4 3 3 di Mandorlini, gli esterni aiutavano i terzini e gli interni si buttavano all’arrembaggio, provando a scardinare la retroguardia giallorossa. Eccellente Verona, bravi ragazzi. Il pari con la Roma è un ottimo punto di partenza in vista del delicatissimo prossimo match con il Cagliari. Tre punti con gli isolani significherebbero tantissimo in chiave salvezza. Parafrasando un coro della Curva, “una vittoria basterà”…soprattutto dopo che l’Inter ha fermato i rossoblu’, ora a – 5 dal Verona. Teniamo alta la concentrazione e miriamo solo il match di Cagliari: potrebbe determinare la Salvezza. Uniti e compatti si arriva al traguardo. Forza ale’ Verona!

Michele Coratto

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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