Europa no, perché?
La squadra ha dimostrato quest’anno di non essere profonda, di non avere sempre cambi all’altezza e che giocando ogni 3 giorni va in difficoltà, perdendo addirittura in casa con una Salernitana in crisi. Si è riscontrato principalmente un problema di recupero delle energie mentali.
Inoltre con il pressing asfissiante della squadra e la preparazione atletica mirata a questo tipo di gioco, affrontare partite ravvicinate, magari anche con trasferte lontane o in campi ghiacciati del Nord Europa può portare infortuni.
Europa sì, perchè?
Perché l’asticella va sempre alzata ed è giusto avere ambizioni. E poi perché ci sono incassi maggiori da botteghino e televisioni, senza contare il valore dei giocatori. Infine nessuno chiede al Verona di vincere una coppa europea, ma partecipare sarebbe un grosso vanto per tutti i tifosi, molti dei quali oggi non sanno nemmeno di cosa parliamo se pronunciassimo la parola Maracanà di Belgrado, oppure Paok Salonicco, Pogon Stettino o quel dannato Werder Brema. Per non parlare delle malefatte dell’arbitro juventino Wurtz. Insomma, anche solo andare in Europa significherebbe far aumentare sogni e passione ad un popolo gialloblù che già esplode di amore per la sua squadra. Un nuovo ricordo indelebile, a distanza di 34 anni dall’ultima volta (16 marzo 1988).
Decidete voi se è giusto o no puntare all’Europa in questo finale, se è bello o no coltivare certi sogni. Certo è che cervello e pancia, ragione e amore, in questo senso vanno veramente in direzioni opposte.
Damiano Conati
Vuoi mettere la soddisfazione di COSTRINGERE quei quattro pupazzi di 90° Minuto o Tutto il Calcio parlare dell’Hellas?
Goduria allo stato puro!!!
E poi, le Azioni sarebbero così anche i valori monetari. Meglio essere nel Grande Giro, che non esserci.