Il rammarico è nell’entusiasmo

Sogliano lo ha detto: “Ci saranno parecchi movimenti in uscita; cambieremo molti giocatori”. E i tifosi hanno iniziato a preoccuparsi. Il senso di sgomento è tanto più acuto quanto sono stati entusiasmanti i risultati in stagione. La verità è solo questa: il Verona da applausi ammirato fino a qualche settimane fa è andato talmente oltre le attese, che adesso la preoccupazione per chi se ne dovrà andare mette angoscia. Una situazione paradossale che non va bene né per i tifosi né per il diesse Sogliano. Per i tifosi perché ovviamente alzano l’asticella delle attese quando dev’essere chiaro a tutti che il prossimo obiettivo è lo stesso di ogni campionato di A: la salvezza. Per Sogliano perché anche lui sente la pressione di un ambiente che oggi lo esalta e lo ribattezza come “mago del mercato” ma che potrebbe divenire critico se sbagliasse qualche acquisto. Colpi alla Iturbe difficilmente torneranno, sia chiaro. Se fosse così semplice scovare il campione spendendo un decimo dei club blasonati, allora tutte le squadre di seconda e terza fascia vincerebbero scudetti o parteciperebbero alla Champions League. No, non è così. I tifosi, dopo il decimo posto di quest’anno, si facciano una doccia fredda anticipata, mentre Sean stia tranquillo. Questo è un momento delicato. Si decide il futuro del Verona che verrà. Lasciamo lavorare in pace Sogliano e ricordiamoci da dove veniamo. Solamente come “training autogeno” preventivo.

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