Reja in stand-by: i motivi della conferma di Pecchia

La situazione che si è venuta a creare intorno al Verona ha dell’assurdo.

Setti era seriamente intenzionato a cacciare Pecchia, nonostante Fusco avesse posto il veto sull’esonero dell’allenatore di Formia.

L’intera giornata di ieri è stata un susseguirsi di voci e smentite, con Setti che ha provato a convincere Reja a sedersi sulla panchina gialloblù. Reja ha tergiversato, ha chiesto alcune rassicurazioni e chiarezza sui programmi. Con i senatori scontenti e sul piede di partenza e con il mercato in uscita ancora apertissimo, Setti non poteva dare alcuna certezza. Questo ha portato Reja a voler aspettare la fine delle trattative e la dirigenza gialloblù a decidere di tenere Pecchia per un’altra partita e di guadagnare tempo per dialogare ulteriormente con il tecnico ex Atalanta, con il mercato che andrà via via chiudendosi.

Ovvio poi che Reja non abbia confermato la telefonata di Setti, altrimenti sarebbe venuta meno la fiducia che è stata data nuovamente a Pecchia e la credibilità della società.

Si continua quindi sullo stesso percorso negativo fin qui intrapreso, ma si tratta di una fiducia ad ore. Pecchia non ha più alibi e non ha più nemmeno scialuppe di salvataggio. Una probabile sconfitta contro la Fiorentina costerà definitivamente la panchina ad un tecnico che andava esonerato a giugno scorso, quando cioè aveva ottenuto una promozione risicata allenando una corazzata, ma soprattutto quando tutto l’entusiasmo dei tifosi era andato scemando nonostante la vittoria del campionato.

Esonerare Pecchia adesso non servirà a nulla dal punto di vista dei risultati, ma continuare a tenerlo sembra proprio una presa in giro verso i tifosi.

D.Con.

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