Di Damiano Conati
Hanno ragione Grosso e D’Amico quando subito dopo la ridicola figura di Padova dichiarano all’unisono: “Non manca nulla a questo Verona. È difficile migliorare una rosa cosí, eccetera eccetera”.
Infatti per centrare la Serie A quello che serve non sono giocatori nuovi, ma un allenatore all’altezza. Il Verona di Grosso gioca senza grinta, con l’incapacità di far fruttare i propri calci da fermo e sempre disattenta sulle palle inattive avversarie, con un possesso di palla infinito che non porta mai ad un tiro in porta. Anche a Padova, il portiere avversario ha sporcato i guantoni solo negli ultimi minuti. Mentre il migliore in campo ogni santa domenica è il portiere gialloblù.
Lasciamo da parte le trasferte da censura di Brescia e Padova e prendiamo le ultime vittorie. Perugia, Cittadella, Benevento: il migliore in campo è sempre Silvestri. Possibile che nessuno in società si renda conto di questo? Tutti confermano che la rosa è competitiva, e forse hanno ragione, ma nessuno si chiede perché anche quando il Verona vince, il giocatore con i voti più alti sia sempre il portiere?
Grosso probabilmente non rischia, come pure Palermo e Brescia che con un Verona così non rischiano nemmeno di non dormire la notte.