Cesena non è mai stata una passeggiata. Gigi Sacchetti intravede una partita dura, sotto tutti i punti di vista. Il mediano dell’Hellas dello scudetto e non solo sarebbe perfettamente a suo agio stasera in campo al Manuzzi.
Che partita sarà Cesena-Verona?
«Bruttina, come brutta è stata anche Verona-Lazio. Ci sarà in campo tanto agonismo, tanta corsa. Bisoli d’altronde da giocatore era così. Non mollava un metro, rincorreva tutto, voleva solo vincere. Ha trasmesso il suo carattere anche alle squadre che allena. Nessuna delle due squadre può perdere. Il Cesena per la sua classifica, il Verona per ritrovare lo smalto giusto dopo due sconfitte pesanti e un pareggio sofferto».
Il principale pericolo che corre l’Hellas?
«Non deve perdere i suoi equilibri. E la difesa va coperta di più. Con Milan e Napoli qualcosa non ha funzionato. Poteva andar male anche con la Lazio, sono stati bravi a recupere. A Cesena servirà mantenere sempre le giuste distanze, non deve concedere troppo spazio agli attaccanti romagnoli».
Quando il Verona sarà davvero a regime?
«Difficile dirlo, sono cambiati tanti giocatori, bisogna ritrovare il giusto equilibrio. Non è ancora ai livelli dello scorso anno, Mandorlini sta cercando la quadratura giusta ma ha l’obbligo naturalmente anche di dover raccogliere risultati».
La rosa quanto è competitiva?
«I giocatori sono bravissimi ma diversi di quelli che aveva di un anno fa, senza quegli uomini di fascia che hanno saputo incidere tantissimo nell’ultimo campionato. Sarà un altro Verona, con una faccia nuova. Non è una questione di valori individuali, ma di coesione».
Il suo giudizio su Tachtsidis?
«È un buon giocatore, ma deve garantire ordine alla squadra anche quando la partita si apre e le squadre si allungano. Criticarlo non mi sembra giusto, ma di certo la crescita del Verona passa anche dalla sua capacità di dare migliori geometrie alla manovra. A volte, invece, è disordinato, perde qualche pallone di troppo. Jorginho era di un altro livello, anche se molto diverso da Tachtsidis».
Fonte: L’Arena