Setti a ruota libera: Falco, Albertazzi, Pazzini, Sogliano..

Quasi un’ora di videomessaggio per rispondere alle mail dei tifosi. Il presidente Setti, irrompe sul portale ufficiale e chiarisce:

“Sogliano è stato un bravo diesse solo per il primo campionato e mezzo. Errore fu reinvestire i soldi incamerati dalla vendita di Jorginho in nuovi calciatori con stipendi alti (ad es: 800 mila euro di Marquinho), che non migliorarono di molto il campionato del Verona. Con Sean, il monte ingaggi della Società si alzò parecchio (38 milioni), oltre le mie capacità e creando passivo. Chiaramente il gap si è riflettuto sulle stagioni successive dove abbiamo dovuto recuperare gli errori precedenti.

Luca Toni è stato un campione incredibile per il Verona e uno straordinario professionista che io non avrei mai voluto se ne andasse. La scelta di abbandonare e’ stata solo sua. Luca deve capire cosa vuole fare ora che non gioca più, perché ancora non ha le idee chiare. A Verona troverà sempre le porte aperte.

Bessa se ne è andato perché davanti a tutti, me compreso, ha espresso la voglia di andare via, B. Zuculini ha ricevuto l’offerta irrinunciabile, nella Juve dell’Argentina. Pazzini invece ha subito il cambio di ruolo dalla B alla A: in cadetteria era al centro del progetto, con la squadra costruita attorno a lui, in A era uguale a tutti gli altri. Lui lo sapeva. A gennaio gli si è presentata l’occasione Levante e ha accettato. Albertazzi in estate ha rifiutato 5 squadre, tra cui il Miami, una svizzera e tre club di B. Gli avevo proposto l’allungo del contratto se fosse andato a giocare da un’altra parte, ma non ha voluto. Poi ha iniziato a filmare allenamenti, registrare i compagni e da lì i rapporti si sono intesiti.

Chi c’è dietro alla società lussemburghese Falco? Io, solo io. Procura Federale, GdF e ogni altra sede competente, ha avuto contezza dell’unica verità: Maurizio Setti è l’unico proprietario del club. Come dichiarai al mio arrivo a Verona, dopo aver rilevato l’Hellas da Martinelli, in difficoltà fisiche ed economiche, io faccio il Presidente unicamente per passione. Siamo i terzultimi in categoria per introiti danarosi, e con quei soldi più i proventi dei diritti televisivi, dobbiamo fare la squadra. Di più non si può fare se si vuole dare stabilità al club e lungimiranza nel corso imprenditoriale. Nessuno lavora con fatturati in perdita, per prima la Juve o il Bayern Monaco, che anno dopo anno guadagnano.

Credo nel progetto del centro tecnico che la passata amministrazione ha seguito senza però farci arrivare ad una soluzione. A dicembre abbiamo ripresentato nuovi carteggi per riprovarci.

Sono stati fatti investimenti importanti per il settore giovanile e l’Antistadio perché una società come la nostra ha il dovere di sviluppare calciatori crescendoseli in casa. Il modello Borussia Dortmund deve rappresentare un esempio da seguire, per emulare chi è passato da una situazione fallimentare, alla rinascita sportiva.

Siamo a 5 punti dalla salvezza, non vedo perché fare drammi. Chiaro che non sarà facile ma l’unita’ del gruppo con il mister è molto buona e l’obiettivo è alla portata. Pecchia non è stato esonerato perché ha in mano il gruppo e perché è un bravo mister, che ha rinunciato a tanti soldi in Premier da secondo, per affrontare l’avventura da primo allenatore. È uomo vero, che ha la cultura del lavoro e che sa cosa deve fare per ottenere risultati. Sta facendo il possibile come tutti”.

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