Setti: “Io non intasco nulla. Investo tutto”

Setti, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, commenta a caldo il suo Verona. Ecco le dichiarazioni

“Roma, Inter e Lazio nelle prime giornate: in campionato una partenza durissima. Però stiamo allestendo una buona squadra e come obiettivo mi pongo di fare qualche punto in più della passata stagione. Quest’anno abbiamo puntato più sugli italiani perché in questo modo la squadra riesce a fare più gruppo. Per vincere in A bisogna correre. Lo fa anche Toni alla sua veneranda età. Ma lui è un fenomeno. Con Sogliano abbiamo fatto cose importanti e si è chiuso un ciclo. Lui è un istintivo, un solista che mi portava a casa il lavoro bello e fatto. Con Bigon invece, uomo più riflessivo, ho scelto di voltare pagina. Se ho mai pensato ad esonerare Mandorlini? In realtà ci sono stati un paio di momenti delicati: in serie B e l’anno scorso dopo  cinque partite perse di fila. Tuttavia, tra me ed il mister ci sono sempre stati confronti leali e lui ha capito che in serie A bisogna comportarsi in maniera diversa. Nei primi anni che Andrea ha vissuto a Verona faceva da parafulmini un po’ per tutto, ora ha una società organizzata alle spalle e le cose vanno molto meglio. Mandorlini propone un bel gioco ed i gol li fa fare. I problemi vengono in fase difensiva ma in questa fase di precampionato ho visto una difesa più alta, compatta è vicina alla linea di metà campo. Sono riuscito a riunire La coppia d’attacco Toni-Pazzini grazie alla volontà dell’ex rossonero di rimettersi in discussione a Verona. Al battesimo del figlio di Luca c’era anche Giampaolo, ci siamo fatti una foto tutti e tre insieme e l’ho mandata al mister chiedendo chi avrebbe schierato in campo di noi tre. Scherzosamente Andrea ha risposto che avrebbe fatto giocare il Presidente.. Da qui è nata la trattativa per portare Pazzini a Verona. Sono juventino ma ormai veronese a tutti gli effetti. Quando il Verona segna non esulto mai perché guardo avanti e immagino cosa ci aspetta dopo. Non mi accontento mai. Il Verona non è in vendita, io non intasco nulla e investo tutto in strutture e giocatori. Con il Chievo c’è in ballo la ristrutturazione del Bentegodi, per migliorare la struttura e renderla più appetibile ai tifosi. Al fortino di Lugagnano invece vorrei fare il centro tecnico. C’è un quasi si del Comune. Vorrei vincere il derby col Chievo. Per quanto riguarda il Carpi in passato sono stato nel Cda e conosco Bonacini fon da bambini: io ero più sognatore, lui più venale (sorride ndr). Chi penso abbia le doti per sfondare il prossimo campionato? Dico Viviani ma non dimentico Marquez, che ha il dovere di far crescere Boanchetti e Helander e il solito Toni, a cui auguro di rivincere la classifica marcatori”.

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