Setti: “Salvezza e poi…vediamo”

Le dichiarazioni del presidente gialloblù, Maurizio Setti, rilasciate al termine della partita contro la Lazio (1-1).

CHE EMOZIONE QUESTO VERONA

“Il Verona si è ritrovato, ma in realtà non si era mai perso. Erano stati fatti degli errori nelle scorse partite, magari un po’ di di spirito è venuto a mancare a Napoli, anche per via di qualche infortunio. Ma, già dalle prime partite, l’Hellas ha dimostrato di avere carattere e compattezza. Con la Lazio abbiamo fatto una buona prestazione, adesso tocca al Cesena, sarebbe bello andarci convinti di fare risultato. Speriamo di fare la partita della vita. Cosa mi è piaciuto di più? Sicuramente lo spirito di Luca Toni, l’ho visto lottare come l’anno scorso. Ho notato tante buone prestazioni, come quelle di Jankovic e di Campanharo. Il turnover sta cominciando a dare i suoi frutti. Nico Lopez? L’abbiamo preso per quello. Il fatto che stia entrando nei meccanismi di gioco di Mandorlini dimostra che abbiamo bisogno di un giocatore con le sue qualità. Con la Lazio ha dimostrato di meritare la maglia da titolare e così sarà finché si continua a giocare ad alti livelli. Bisogna dare la possibilità a questi ragazzi di ambientarsi”.

SIAMO PIU’ COMPATTI

“A differenza dell’anno scorso questa squadra ha più possibilità di far ruotare i giocatori, i cambi possono fare la differenza e svoltare le partite. Abbiamo ancora tanti giocatori infortunati che non hanno avuto modo di far vedere il loro valore, mi auguro che il percorso intrapreso ci possa portare ad avere sostituti validi tra chi entra e chi esce. Penso che questo sia il nostro obiettivo di squadra, che deve avere continuità e non continuamente l’assillo di sapere chi gioca e chi sta in panchina. Noi abbiamo cambiato 17 giocatori, ci sono stimoli nuovi. Il gruppo di prima era insieme da tanto tempo, è normale che ora ci siano da ridefinire alcuni equilibri. Un paio di situazioni e un pizzico di sfortuna non ha permesso ad alcuni giocatori di mostrare ciò che sanno fare, ma credo che rispetto all’anno scorso il gruppo sia più compatto. I giocatori che sono in rosa hanno valore e dimostreranno di meritare un posto al Verona”.

SALVEZZA ? VALE COME LA CHAMPIONS

“L’obiettivo rimane la salvezza, che parte dal quarto posto in su. Credo che la classifica che abbiamo oggi sia il primo obiettivo, se avessimo un percorso tranquillo che ci permette di affrontare il girone di ritorno con un’ottica diversa allora potremmo azzardare qualche cosa in più. Ma quest’anno chi c’è davanti ha rose di calciatori che costano il doppio e anche di più rispetto alle nostre possibilità. Se questi valori sono confermati, è normale che il decimo posto, o se siamo bravi qualche posizione in più, vale come l’ingresso alla Champions”.

MA QUALE RAZZISMO, ALLO STADIO SOLO SPORT

“La Curva Sud? Il calcio è passione, soprattutto mia, ma è anche razionalità: da quando sono arrivato, ho cercato di creare una società che possa avere un’incidenza trasversale. Oggi purtroppo ci sono milioni di documenti da compilare e situazioni da gestire che sono aldilà della partita della domenica. Su questa situazione spero che la verità trionfi, ma non per poter cantare vittoria. Il nostro obiettivo è avere i nostri tifosi allo stadio, speriamo che sia sempre garantita la possibilità di divertirsi guardando la partita, dare il contributo alla squadra. Voglio sperare che durante la gara con il Milan gli ispettori abbiano interpretato situazioni diverse rispetto a quello che hanno visto. I nostri tifosi sono bravi, forse non è stata intesa la loro ironia. La società dell’Hellas Verona ha dato, e c’è stato riconosciuto, un esempio di grande cambiamento in questa città. I veronesi vogliono tifare la propria squadra, non c’è più razzismo, solo calcio. Come l’anno scorso con Balotelli: si ironizzava su determinate situazioni di gioco, ma mai con cattiveria. Ho sentito che alcuni giornalisti, entrati allo stadio, sono stati insultati. E’ capitato anche a me di entrare in altri stadi ed essere riconosciuto: è normale che qualche parola te la prendi, ma questo fa parte del gioco”.

Fonte: Ufficio Stampa H. Verona

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