Una storia commovente sta emozionando gli appassionati di calcio in Italia: il dentista, superata la tragedia, può esordire presto in Serie A
In un mondo del calcio sempre più avaro di sentimenti, una storia incredibile sta emozionando da qualche giorno i tifosi e gli appassionati. Una vicenda che coinvolge l’Africa, la Calabria, la Sicilia e anche Verona, e che ha per protagonista un ragazzo giovanissimo che, poche settimane fa, è riuscito a regalarsi un sogno: quello di entrare nel settore giovanile dell’Hellas, con la speranza di poter un giorno, chissà, magari mettere piede anche in un campo di Serie A.

Questa è la storia di Ebrahima Jatta, per gli amici Ebra, per molti altri solo un immigrato. Cresciuto in Gambia, si innamora molto presto di uno sport che ha per protagonista un pallone, inseguito o difeso da ventidue uomini in un campo rettangolare. Giocare a calcio, in Gambia, non è però semplice. Per questo motivo, nonostante sia un adolescente, decide di salutare la madre, il padre e la sorella per cercare fortuna altrove, in compagnia di un amico.
A soli 15 anni, sale su uno dei tanti barconi che attraversano il Mediterraneo, e nel settembre 2023 tocca terra. Viene soccorso e trasferito in una casa famiglia. Il suo amico ha meno fortuna, è costretto a tornare indietro. Ebra si ritrova così, solo, in un nuovo Paese, costretto a ricostruirsi una vita da zero.
Ad aiutarlo è la Cooperativa Sociale Progetto Enea di Catanzaro. Grazie all’aiuto in particolare di Antonio Nirello, il suo tutor, può cominciare ad adeguarsi alla nuova realtà, consapevole di poter contare su due cose fondamentali: un piatto caldo in tavola e un tetto sulla testa. Le fondamenta su cui fondare il suo sogno: quello di poter diventare un calciatore.
Dal Gambia a Verona, l’incredibile storia di Ebra Jatta commuove tutti: la Serie A lo aspetta
Il primo passo per poter giocare a calcio lo fa entrando nel Kennedy Catanzaro. Le sue qualità fisiche non passano inosservate, così come quelle tecniche. Il suo talento affascina chiunque lo veda. È come se, in campo, Ebra riuscisse a dimenticare tutte le difficoltà che ha dovuto affrontare nella sua giovane vita.
Così, notato da Roberto Mantuano, allenatore della Rappresentativa Regionale della Calabria, viene convocato per il Torneo delle Regioni, in programma in Sicilia. Nel frattempo, la sua carriera subisce una prima svolta: viene ingaggiato dalla Junic Football Agency, agenzia di Andrea Tacconi, figlio del leggendario Stefano.

Nel Torneo delle Regioni, dopo un impatto non positivo, riesce nelle ultime partite a far vedere tutto il suo talento, incoraggiato anche dall’allenatore e dalle persone che gli stanno accanto. Esce sconfitto, ma con un obiettivo raggiunto: quello di riuscire a mostrare a tutti i più importanti osservatori del mondo del calcio di che pasta sia fatto.
Poche ore dopo, arriva così la chiamata più inattesa, eppure sperata: quella di un club di Serie A. È in particolare Massimo Margiotta, direttore sportivo del settore giovanile del Verona, a convocarlo per un provino. Inutile dirlo: nell’occasione Ebra si gioca la sua chance come meglio non avrebbe potuto, e conquista la firma di un contratto che potrebbe cambiargli la vita.
Dopo un percorso lungo, durato un paio d’anni di tribolazioni e disavventure, ce l’ha fatta. Oggi è nelle giovanili di una squadra di Serie A, e può sperare prima o poi di realizzare il suo sogno. E, in attesa di riabbracciare la famiglia, sta costruendo pian piano anche il suo futuro. Perché oltre al calcio, c’è altro nella vita di Ebra, che non ha rinunciato agli studi e ha deciso di lavorare sodo per diventare un dentista. Un modo per tenersi aperta una doppia strada, qualora nel calcio, come a volte capita, il talento non si rivelasse sufficiente.