Centoventidue gol incassati in quasi due stagioni sono troppi. Il dato passa tuttavia in secondo piano grazie a sua maestà Toni, paradossalmente primo a mascherare le tremende pecche del pacchetto arretrato gialloblù. Diciamolo chiaro e tondo: nell’Hellas Luca è e resta imprescindibile perché senza le sue reti oggi non saremmo salvi. Purtroppo o per fortuna (a seconda dei punti di vista), questa è la realtà. Il Verona in prospettiva futura ha l’obbligo di migliorare la fase difensiva o la prossima stagione sarà terribilmente complicato trovare i punti necessari per centrare nuovamente la permanenza nella massima serie. Soprattutto con l’ipotesi, al momento solo ventilata, di una squadra marchiata 15/16 senza l’ariete emiliano. Per bocca dello stesso bomber, il suo futuro è ancora da scrivere, e tanto dipenderà dalle dinamiche societarie più che dalla sua voglia di continuare a giocare. Posto che è difficile che decida di appendere le scarpette al chiodo, la domanda è cosa aspetti la Società a gestire la situazione interna e a garantire al centravanti gialloblù una pianificazione tecnica valida. Su novantotto gol complessivi fatti, trentacinque sono dell’ex Bayern. Più di un terzo del bottino. Se non si vuole passare per autolesionisti è arrivato il momento di rompere gli indugi e di dare continuità al progetto. A partire proprio da Luca Toni.
Michele Coratto