Il centrocampo gialloblù al momento titolare – Hallfredsson, Tachtsidis e Ionita – “overcloccatto”. Intoccabili nelle scelte di Mandorlini (Hallfredsson a parte quando subì la perdita del papà), i tre “generali” della mediana scaligera hanno “tirato la carretta” dall’inizio. Nazionali comprese. Da qui ne consegue che nelle ultime due partite abbiano messo in mostra un leggero appannamento. Ieri, gol a parte dell’Islandese, se la squadra si è abbassata e ha subito troppo il Napoli significa che forse i tre hanno bisogno di un po’ di riposo. D’accordo gli infortuni di Obbadi, Sala e Lazaros ma in panchina Mandorlini avrebbe potuto pescare almeno Campanharo. Senza dimenticare il giovane Valoti, che può tranquillamente essere schierato da centrocampista. Il poco “turnover” alla lunga lo si paga con cali di lucidità e concentrazione. L’ha dichiarato anche il mister: “Abbiamo concesso qualcosa a livello nervoso” – diceva dopo la sconfitta con i rossoneri. E allora perché non dare fiducia anche agli altri elementi in rosa? Forse è il caso di centellinare le energie di tutti, Luca Toni compreso. D’altronde, se Garcia gestisce il vecchio Totti facendolo giocare a corrente alternata, non si capisce perché Mandorlini non possa fare altrettanto con l’arte emiliano.