Tutte le avversarie del Verona: “l’è na val che se brusa!”

Finora è stato un calciomercato ridicolo, con pochissimi movimenti, investimenti al minimo e nessun grande acquisto, soprattutto tra le medio-piccole che tali erano e tali rimarranno. Il Verona per primo, che si è limitato a sostituire i giocatori ceduti o rientrati alla base per fine prestito e ha mantenuto l’ossatura, comunque buona, della squadra arrivata decima a fine maggio.
Partendo dalle tre neopromosse, l’Empoli ha cambiato (ma non rinforzato) tutta la difesa (Stojanovic, Ismajli, Luperto e Marchizza) e ha messo un Cutrone da rivitalizzare in attacco; il Venezia ha perso il suo miglior uomo (Maleh) e ha comprato un manipolo di stranieri sconosciuti; la Salernitana ha pressoché stravolto la rosa, ma con gli unici due acquisti degni di nota che sono Bonazzoli e Simy in attacco e confida in loro.
Delle altre di medio bassa classifica troviamo lo Spezia, che ha perso gran parte della squadra dell’anno scorso, compreso l’artefice del miracolo, mister Italiano, e i sostituti anche in questo caso sono spesso stranieri poco conosciuti. Poi c’è l’Udinese che ha venduto i suoi due campioni argentini Musso e De Paul, sostituendoli (si fa per dire) con i due ex gialloblù Silvestri e Udogie. Il Bologna ha perso l’esperienza di tre vecchie volpi della Serie A come Danilo, Poli e Palacio e li ha rimpiazzati (?) con Bonifazi della Spal e Arnautovic dalla Cina. Il Cagliari ha salutato Nainggolan e l’ha sostituito con Strootman e ha scambiato lo scarto interista Asamoah con un altro scarto interista, Dalbert. Arriviamo al Torino, dove Juric probabilmente si sta già pentendo della scelta. Arrivi? Due prestiti (Pjaca e Pobega), di cui uno secco, giusto per non far dormire la notte il tecnico croato, e nulla più. Però in realtà il Torino è quella che sta meglio proprio perché ha scelto Juric in panchina, una garanzia. Andiamo a Genova. Il Genoa ha fatto una rivoluzione: ha cambiato (in peggio) praticamente tutta la squadra. Come farà? Finché resiste Ballardini probabilmente non avrà problemi a salvarsi, anche se la rosa non sembra più forte di quella dell’anno scorso. Se Preziosi dovesse cambiare anche tecnico, forse ai tifosi genoani qualche incubo potrebbe anche venire. Incubi invece che paiono lontani dalla Samp. Squadra pressoché uguale all’anno scorso con un Ranieri in panchina in meno, ma D’Aversa è tecnico preparato.
Infine il Sassuolo, avversario del weekend scaligero, ma anche il più vicino in classifica al Verona l’anno scorso. Locatelli e De Zerbi sono due perdite significative e il mal di pancia di Berardi non fa bene all’ambiente. Ancora nessun acquisto importante, tranne il brasiliano Henrique dal Gremio e i giovani rientranti dai prestiti (Scamacca e Frattesi su tutti). Sarà difficile ripetersi, anche perché il tecnico Dionisi è molto preparato ma resta comunque un debuttante in A.
Considerazioni finali. Mai come quest’anno abbiamo assistito ad un mercato al ribasso, sembra che tutte le squadre dopo le solite prime 8 si siano indebolite. Forse solo la Fiorentina sembra poter uscire dai bassifondi della classifica, al netto però della conferma di Vlahovic. Sulla carta sono tante le squadre a livello del Verona e più di tre quelle a livello inferiore. Sarà il campo a parlare ovviamente, ma se il calciomercato potesse essere lo specchio effettivo della realtà, finora il Verona non avrebbe problemi a replicare gli ottimi risultati degli ultimi due anni.
Parola però al terreno di gioco.

Damiano Conati

Sono nato a Verona nel 1982, sono sposato e ho tre bellissimi bambini. Laureato in Scienze della comunicazione, sono iscritto all'Ordine dei Giornalisti dal 2005. Giá collaboratore di molte testate locali, presidente di una società di basket, ho vissuto tre anni in missione in Brasile e attualmente lavoro come operatore sociale in Caritas Verona.

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